Una delegazione del Comune di Kobe ha scelto L’Aquila come tappa per approfondire le strategie di ricostruzione e valorizzazione del patrimonio storico-culturale messe in atto dopo il sisma del 2009. L’incontro segue la partecipazione, su mandato di ANCI, dell’Aquila alla Global Conference di Kobe, dove il capoluogo abruzzese è stato presentato come modello di rinascita post-catastrofe.
Il gruppo giapponese era guidato da Jun Mukai, direttore del Dipartimento per la Gestione delle Crisi, e includeva funzionari specializzati in emergenze e affari economici, insieme a professori associati delle università internazionali di Kansai e di Tokyo. Ad accoglierli, l’assessore al Turismo Ersilia Lancia, i responsabili degli Uffici Speciali Salvatore Provenzano e Raffaello Fico, e Francesco Prosperini del Dipartimento di Protezione Civile. “La visita della delegazione giapponese è molto importante – ha affermato Lancia – perché conferma un interesse concreto e continuativo verso la nostra esperienza. Il modello L’Aquila poggia su una governance integrata della ricostruzione […] evitando frammentazioni e rallentamenti. Ciò che stiamo ricostruendo si comprende solo camminando per le strade della città e osservando ciò che è tornato a vivere”.
Durante il tour la delegazione ha esaminato il cantiere del Teatro Comunale, ancora in fase di recupero, e ha visitato Capitignano, dove si è focalizzata l’attenzione sul ripristino del tessuto sociale attraverso iniziative culturali e la partecipazione attiva dei cittadini. “Con grande orgoglio oggi Capitignano ha accolto la delegazione del Comune di Kobe, una città che, come noi, ha conosciuto la forza distruttiva di un terremoto, ma che ha saputo lavorare per la rinascita del territorio”, ha spiegato il sindaco Franco Pucci.
Jun Mukai ha espresso “profonda gratitudine per l’accoglienza” e ha sottolineato l’importanza di studiare da vicino “le buone pratiche adottate in Italia, in particolare quelle rese possibili dalla sinergia tra governo, enti locali e mondo del volontariato”. L’esperienza si è conclusa in un insediamento di progetto CASE, dove i funzionari giapponesi hanno osservato i piani di trasformazione degli alloggi in strutture per il servizio civile e i giovani, suggellando l’avvio di una cooperazione internazionale basata sullo scambio di competenze nella prevenzione del rischio e nello sviluppo socio-economico delle aree interne.