Le aree interne italiane continuano a perdere residenti a un ritmo costante, un fenomeno che colpisce in modo particolare l’Abruzzo e la provincia dell’Aquila. “Lo spopolamento delle aree interne è una ferita aperta per l’Italia, e per l’Abruzzo in particolare. È un processo che si consuma lentamente, ma che ogni anno lascia segni più profondi: paesi che si svuotano, servizi che chiudono, comunità che rischiano di spegnersi. Anche a Barete, piccolo comune della provincia dell’Aquila, viviamo ogni giorno le conseguenze di questo fenomeno. Ma non vogliamo arrenderci. Al contrario, sentiamo la responsabilità di reagire”, afferma il sindaco Claudio Gregori.
Secondo il primo cittadino, è arrivato il momento di superare la frammentazione amministrativa e di mettere a sistema le iniziative già avviate. “Come sindaco di Barete, credo che sia giunto il momento di superare la frammentazione e costruire una strategia vera, concreta e condivisa tra i comuni dell’interno. Per questo lancio un appello ai colleghi sindaci: facciamo rete e mettiamo a sistema i progetti. Negli ultimi anni abbiamo visto nascere tante iniziative, molte delle quali valide e ben pensate. Tuttavia, troppo spesso rimangono isolate, scollegate le une dalle altre, senza una visione di lungo periodo. E invece serve proprio questo: una visione comune, che unisca le risorse e le competenze dei territori per affrontare le sfide demografiche, economiche e sociali in modo coordinato”.
L’obiettivo è valorizzare sinergie e risorse evitando sovrapposizioni. “Mettere a sistema i progetti vuol dire valorizzare le sinergie tra comuni, evitare duplicazioni, rafforzare le nostre richieste verso Regione e Stato. Vuol dire puntare su mobilità sostenibile, sanità di prossimità, digitalizzazione, scuola e formazione, sostegno alle imprese locali, turismo esperienziale. E soprattutto, creare le condizioni per far tornare a vivere nei nostri borghi giovani, famiglie, lavoratori”.
Per raggiungere questi traguardi, Gregori invita a creare un patto territoriale stabile. “Barete è pronta a fare la propria parte – aggiunge Gregori –. Ma da soli non andiamo lontano. È necessario costruire un patto territoriale tra amministrazioni, un coordinamento stabile che ci permetta di programmare insieme, partecipare con più forza ai bandi, proporre una narrazione nuova delle nostre terre: non territori da salvare, ma territori da rilanciare. Lo spopolamento non è un destino. È una sfida. E se la affrontiamo uniti, con visione e determinazione, possiamo trasformarla in un’opportunità. I nostri borghi hanno ancora tanto da dare: storia, paesaggio, qualità della vita, legami autentici.”
“Mettiamoli al centro di una nuova strategia per il futuro” – conclude il sindaco.