In India è scoppiato lo sconcerto per l’omicidio di Radhika Yadav, 25 anni, uccisa in casa dal padre, Deepak Yadav, di 49 anni. L’uomo è stato arrestato sul posto e, senza opporre resistenza, ha ammesso di aver premuto il grilletto: “Le ho sparato tre colpi alle spalle mentre cucinava”. Uno dei proiettili si è conficcato nel collo, gli altri due l’hanno centrata alla schiena. Secondo il padre, alla base del gesto vi sarebbe il senso di umiliazione: “Mi prendevano in giro perché dipendevo economicamente da lei”.
A scoprire il corpo è stato Kuldeep Yadav, lo zio della vittima. Racconta: “ho sentito un rumore e sono salito al primo piano, dove abita mio fratello, e una volta entrato in casa ho visto mia nipote Radhika accasciata sanguinante in cucina e una pistola in salotto. Dopo di che io e mio figlio l’abbiamo sollevata e portata in macchina all’ospedale di Gurugram”. I medici, però, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
Pur non avendo mai sfondato nel panorama internazionale, Radhika era un volto noto nel circuito ITF, con 36 match in singolare e 7 in doppio. L’ultima apparizione in singolare risale a marzo 2024, nel doppio a giugno 2023, prima di uno stop forzato per un infortunio alla spalla. Dopo aver interrotto la carriera agonistica, aveva aperto un’accademia di tennis, ottenendo l’indipendenza economica e ritagliandosi una nuova identità professionale.
Negli ultimi mesi le tensioni familiari erano cresciute. Il padre, infastidito dal successo e dall’autonomia della figlia, le aveva più volte chiesto di chiudere l’Accademia, invito che lei aveva sempre rifiutato. Quel rifiuto è diventato il punto di rottura.