È stato presentato questa mattina il nuovo Decreto Sicurezza nell’ambito del tour nazionale promosso dal Dipartimento Sicurezza e Immigrazione della Lega. L’iniziativa si è svolta nella sala polivalente della protezione civile di via Roma a Silvi, con l’intervento dei deputati Gianni Tonelli, responsabile del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione, e Alberto Bagnai, responsabile del Dipartimento Economia del partito.
Dopo i saluti di Andrea Scordella, sindaco di Silvi e coordinatore regionale per la Sicurezza della Lega in Abruzzo, e di Vincenzo D’Incecco, coordinatore regionale, è stato letto un messaggio del sottosegretario Luigi D’Eramo, impegnato per questioni istituzionali. Nel testo D’Eramo sottolineava “il valore del decreto nel tutelare i più fragili, gli anziani, i cittadini e le forze dell’ordine”.
Nel suo intervento Scordella ha ringraziato i vertici del partito al governo, tra cui il vicepremier Matteo Salvini, e ha ricordato il brigadiere capo Carlo Legrottaglie, ucciso lo scorso 12 giugno nei pressi di Francavilla Fontana. “Il nostro impegno per la sicurezza – ha detto – è anche un dovere morale verso chi ha sacrificato la propria vita per difendere la collettività”.
Secondo Tonelli, il provvedimento recepisce “istanze storiche delle forze dell’ordine” offrendo misure concrete: sgombero delle occupazioni abusive, pene più severe per chi aggredisce o ostacola pubblici ufficiali e operatori sanitari, inasprimento delle sanzioni per truffe agli anziani e per l’impiego di minori nell’accattonaggio, daspo nelle stazioni contro scippi e borseggi, e carcere per chi blocca la circolazione o ostacola l’accesso a servizi essenziali.
Bagnai ha sottolineato la rilevanza politica del decreto: “È un provvedimento fortemente voluto dalla Lega per ristabilire equilibrio e buonsenso in un contesto sociale sempre più complesso. Rappresenta una risposta concreta alla crescente domanda di sicurezza da parte dei cittadini e dimostra, ancora una volta, che la Lega ascolta il Paese reale”.
Per D’Incecco, infine, “il lavoro sul fronte normativo deve andare di pari passo con quello culturale. I nostri giovani devono comprendere che chi indossa una divisa merita rispetto e tutela, perché è al servizio della sicurezza collettiva. Questo decreto è un primo importante passo in questa direzione”.