Cia Abruzzo: i dazi USA mettono a rischio un +36% nelle esportazioni di vino, olio e pasta

Un aumento fino al 30% dei dazi sui prodotti agroalimentari italiani verso gli Stati Uniti, com’è stato ventilato dall’amministrazione americana, metterebbe a serio rischio le economie locali, in particolare quella abruzzese. Nicola Sichetti, presidente di CIA Agricoltori Italiani Abruzzo, definisce “del tutto inaccettabile” una misura che andrebbe a colpire settori trainanti come olio extravergine, vino […]

Un aumento fino al 30% dei dazi sui prodotti agroalimentari italiani verso gli Stati Uniti, com’è stato ventilato dall’amministrazione americana, metterebbe a serio rischio le economie locali, in particolare quella abruzzese. Nicola Sichetti, presidente di CIA Agricoltori Italiani Abruzzo, definisce “del tutto inaccettabile” una misura che andrebbe a colpire settori trainanti come olio extravergine, vino e pasta di alta qualità, imprescindibili per il rapporto crescente tra la regione e gli Stati Uniti.

Nei primi nove mesi del 2024 i distretti agroalimentari dell’Abruzzo hanno totalizzato 606 milioni di euro di esportazioni, segnando un +11,2% rispetto all’anno precedente. Di questi, oltre 125 milioni sono stati indirizzati al mercato statunitense, con un incremento del 36%, confermando l’America come sbocco strategico.

Il Montepulciano d’Abruzzo ha registrato esportazioni per 190 milioni di euro nello stesso periodo, di cui oltre 42 milioni destinati agli USA, raddoppiando i volumi (+100%). La pasta abruzzese, che ha sfiorato i 200 milioni di euro di export complessivo, ha visto una crescita del 15,4% verso il mercato americano.

“Colpire questi settori significa mettere a rischio non solo i fatturati, ma anche investimenti, occupazione e la reputazione che ci siamo conquistati all’estero con fatica”, avverte Sichetti. Per molte imprese, soprattutto medio-piccole, l’export rappresenta una fonte di reddito vitale. L’introduzione di un dazio così pesante potrebbe provocare un crollo delle vendite, con ricadute lungo tutta la filiera, dall’agricoltore al trasformatore e alla logistica.

L’appello riguarda direttamente Roma e Bruxelles: “Il Governo italiano e l’Unione Europea devono intervenire con decisione. Chiediamo l’apertura urgente di un tavolo di confronto, regionale e nazionale, per difendere le nostre imprese e attivare misure straordinarie a sostegno dell’export agroalimentare. L’Abruzzo non può permettersi di arretrare proprio adesso, dopo aver costruito con fatica una posizione di rilievo nei mercati internazionali”.