Si è svolto oggi, presso la Loggia dei Mercanti, un vertice dedicato alla pesca sostenibile nell’Adriatico, promosso dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste su iniziativa del ministro Francesco Lollobrigida. All’incontro – intitolato “Sostenibilità, Innovazione e Cooperazione nella Blue Economy per il mare Adriatico” – hanno preso parte David Vlajcic, ministro dell’Agricoltura della Croazia, Mateja Calusic, omologa slovena, il sottosegretario generale albanese Dritan Palnikaj, il collega montenegrino Salih Gjonbalaj, nonché il sottosegretario italiano Patrizio La Pietra. Erano presenti anche il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Mirco Carloni.
L’obiettivo dichiarato è rafforzare il coordinamento tra i Paesi affacciati sull’Adriatico, in modo da influenzare con maggiore incisività i negoziati europei e internazionali e proteggere il settore della pesca. La sostenibilità, intesa nei suoi aspetti ambientali, economici e sociali, è stata indicata come principio guida. L’iniziativa mira a rendere questo tratto di mare un “modello virtuoso” di cooperazione, replicabile in altri bacini, come già avvenuto a maggio a Mazara del Vallo con le nazioni del Canale di Sicilia.
Durante il dibattito, Lollobrigida ha richiamato l’esigenza di una strategia condivisa e di soluzioni politiche comuni, oltre alla necessità di superare “le attuali rigidità tecnico-burocratiche” che rischiano di ostacolare lo sviluppo del settore. “Ci siamo riuniti per trovare motivi di unità sostanziale che vadano ben oltre le codificazioni regolatorie dell’Unione Europea o di altra natura. Serve una visione strategica da costruire in sinergia con i corpi intermedi, il mondo associativo e quello della rappresentanza, per comprendere ciò che può fare l’Italia, ciò che possono fare le nazioni amiche che condividono lo stesso bacino e ciò che può fare l’Europa”, ha affermato il ministro, sottolineando la necessità di regole omogenee e uniformemente applicate.
Anche il sottosegretario La Pietra ha posto l’accento sulla dimensione economica e ambientale da affrontare in modo unitario: “Le sfide economiche e ambientali che attendono il futuro del comparto nel mare Adriatico devono essere affrontate in maniera unitaria, consapevoli che la sostenibilità ambientale va di pari passo con quella economica e sociale, perché non dobbiamo correre il rischio, nei prossimi anni, di non avere pesce sulle nostre tavole, non per mancanza di risorsa, ma perché non ci saranno più pescatori”.
Tra i temi discussi sono emerse proposte per superare le restrizioni allo sforzo di pesca, considerate penalizzanti per le economie costiere, e per adottare modelli di gestione integrati che tengano conto dei cambiamenti climatici e del loro impatto socio-economico. Particolare attenzione è stata riservata all’acquacoltura, indicata come un settore che necessita di una visione comune e di misure coordinate.