L’Aquila segna un nuovo record nel turismo: nei primi nove mesi del 2024 gli arrivi sono aumentati del 18% e le presenze del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A certificare il trend è il report comunale “Flussi turistici: analisi degli esercizi ricettivi e delle variazioni di arrivi e presenze”, che rileva un rafforzamento strutturale dell’offerta cittadina, destinato a consolidarsi in vista del 2026, anno in cui la città sarà Capitale Italiana della Cultura.
Negli ultimi quindici anni, la trasformazione del territorio aquilano ha coinvolto riqualificazione urbana, potenziamento delle iniziative culturali e creazione di nuovi posti di lavoro legati all’accoglienza. L’obiettivo dichiarato è far diventare il turismo un motore di sviluppo sostenibile, capace di stabilire un legame duraturo tra visitatori e territorio.
“Tra il 2018 e il 2024, il numero di visitatori è cresciuto del 66%, mentre quello dei pernottamenti ha registrato un incremento del 104%. Si tratta di un trend molto positivo che interessa non solo il periodo estivo, ma anche quello invernale. Un risultato che conferma il progressivo superamento della stagionalità nei flussi turistici e il rinnovato interesse verso il patrimonio culturale, paesaggistico e artistico dell’Aquila e del suo comprensorio, frutto di un percorso di valorizzazione e di investimenti mirati avviato fin dall’inizio del nostro mandato. Il nostro progetto di Capitale italiana della Cultura per il 2026, guarda oltre le mura cittadine, è aperto al territorio dei crateri del 2009 e del Centro Italia per dimostrare come attraverso l’impegno delle istituzioni locali e la creatività dei territori si possano applicare modelli virtuosi utilizzabili in tutto il Paese” ha spiegato il sindaco Pierluigi Biondi.
Anche l’assessore al Turismo, Ersilia Lancia, punta sui riflettori internazionali per ampliare l’appeal della città: “Questo appuntamento, che da quest’anno abbiamo inteso allargare ed estendere ad alcuni dei luoghi più caratteristici del nostro territorio, rappresenta una grande opportunità per la nostra città oltre che un significativo momento di valorizzazione e promozione con giornalisti di testate nazionali e internazionali. Siamo consapevoli che il titolo di ‘Capitale italiana della cultura’ costituisca una scelta di marketing già orientata, rafforzando l’appeal che L’Aquila suscita sotto il profilo turistico e i dati recentemente illustrati ce lo confermano. In vista del prossimo anno, in cui saremo Capitale Italiana della Cultura, riteniamo che l’afflusso di visitatori possa ulteriormente incrementare e siamo a lavoro per affrontare questa esaltante sfida – proprio perché riteniamo che l’offerta turistica sia sempre integrata pensiamo di ritornare nel corso dell’anno con ulteriori iniziative promozionali che abbraccino anche la città territorio”.
Nel dettaglio, nel periodo gennaio-settembre 2024 gli arrivi a L’Aquila sono saliti a 74.583, rispetto ai 63.463 dell’anno precedente; le presenze sono arrivate a 183.088, contro 160.809. I maggiori incrementi si sono avuti a maggio (+41% arrivi), giugno (+28%) e agosto (+19%), mentre a gennaio, nonostante un calo del 7% negli ingressi, le notti trascorse sono aumentate del 37%, segno di una permanenza media più lunga.
Sul versante ricettivo, la città conta oggi 220 strutture, di cui 26 alberghi e 194 extra-alberghiere. Tra queste ultime, gli alloggi imprenditoriali in affitto sono cresciuti del 14,5%, mentre i bed & breakfast restano il nucleo principale, in linea con una domanda che privilegia esperienze autentiche e radicate nel tessuto locale. L’internazionalizzazione si conferma un asset vincente: gli arrivi dall’estero segnano un +28% e le presenze un +37%.
Anche l’intera provincia dell’Aquila evidenzia dinamiche positive: 398.900 arrivi e 1.124.975 presenze nei primi nove mesi del 2024 (+3% e +12%), distribuiti in oltre 1.077 strutture attive, di cui 844 extra-alberghiere. In aumento rifugi di montagna (+10%), campeggi e villaggi turistici (+5,5%) e alloggi imprenditoriali (+3,7%). L’insieme di questi dati conferma non solo una crescita quantitativa, ma anche un’evoluzione verso un’offerta turistica più varia, di qualità e sostenibile.