Affido familiare: arriva un archivio digitale per famiglie e singoli

Il Tavolo tecnico regionale per l’affido ha messo a punto un database dedicato a famiglie e persone single interessate a ospitare uno o più minori. I moduli per la manifestazione di interesse sono disponibili sul sito del Consiglio regionale nella sezione AVVISO 2025 per l’affido familiare, dove possono essere scaricati e compilati. Una volta completata […]

Il Tavolo tecnico regionale per l’affido ha messo a punto un database dedicato a famiglie e persone single interessate a ospitare uno o più minori. I moduli per la manifestazione di interesse sono disponibili sul sito del Consiglio regionale nella sezione AVVISO 2025 per l’affido familiare, dove possono essere scaricati e compilati.

Una volta completata la modulistica, i candidati dovranno inviarla al Tribunale per i minorenni, all’equipe affido della Regione e all’Ufficio dell’Autorità regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza. Questi enti si occuperanno di raccogliere le domande e di iscrivere gli aspiranti affidatari ai corsi formativi organizzati dalle équipe affido e dalle associazioni di settore. L’obiettivo è semplificare le procedure e offrire al Tribunale uno strumento più rapido per l’individuazione delle famiglie disponibili.

“In questi anni – spiega la garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Maria Concetta Falivene – ho riscontrato dubbi delle famiglie a proporsi all’affido, dovuti al timore di trovarsi a gestire criticità dovute, ad esempio, da situazioni di contrasto o di ribellione del minore e in particolare dell’adolescente. Invece, molte testimonianze mi hanno permesso di comprendere come questi ragazzi sviluppino una predisposizione affettiva speciale, dopo aver sofferto l’abbandono, e tendano ad affidarsi maggiormente con la consapevolezza e, soprattutto, con la speranza di poter finalmente volgere lo sguardo verso un futuro migliore”.

Successivamente l’equipe affido convocherà i candidati per valutare l’abbinamento con i minori dai 0 ai 17 anni ospitati nelle oltre 700 strutture residenziali regionali. In questo modo si intende rendere più fluida la fase di accoppiamento e accelerare i tempi di intervento.

“Diventare genitore affidatario – sottolinea Falivene – è un atto d’amore verso un bambino, o un ragazzo, che vive una fragilità emotiva dovuta principalmente a una non protezione affettiva della famiglia d’origine di cui tutti dovrebbero giovare”.

La garante evidenzia inoltre il ruolo dell’affido nel supporto a nuclei con figli disabili che, non disponendo di risorse economiche per un’assistenza privata, potrebbero richiedere un affido part-time nelle 108 case famiglia abruzzesi. “Individuare famiglie affidatarie – ha aggiunto la Garante – significa anche agevolare quei nuclei (oltre 7.000) all’interno dei quali ci sono figli con disabilità e che, non avendo la forza economica per avere assistenza privata, potrebbero chiedere un affido part-time in alcune ore del giorno agli operatori delle 108 case famiglie abruzzesi che in virtù di questo circolo virtuoso potrebbero godere di una maggiore disponibilità; al tempo stesso sarebbe necessario però avere a disposizione ulteriore personale specializzato”.

“Voglio ringraziare il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, l’assessore regionale alle politiche sociali Roberto Santangelo, il garante dei detenuti Monia Scalera e tutti i componenti del Tavolo tecnico regionale, le associazioni, l’equipe affido, l’Università ‘d’Annunzio’ di Chieti-Pescara e il delegato della Conferenza episcopale dell’Abruzzo e del Molise per la tutela dei minori Mons. Emidio Cipollone, per avermi supportato in questo percorso e dato la possibilità d’incidere in modo concreto sul sistema”, conclude Falivene.