La minaccia di nuove tariffe statunitensi ha scatenato una dura reazione da parte di Parigi. Jean-Noel Barrot, ministro per gli Affari europei e gli Affari esteri, ha definito “un metodo scorretto che sembra un ricatto” l’ipotesi di “applicare tariffe doganali del 30% all’Ue (qui i settori che saranno più colpiti)”, sottolineando che un simile provvedimento “non è all’altezza delle relazioni tra gli Stati Uniti d’America e l’Unione europea”.
In Italia, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha richiamato la necessità di trovare un’intesa sostenibile. “È troppo importante arrivare a un ragionevole compromesso”, ha affermato, aggiungendo che “bisogna negoziare senza stancarsi, senza cedere di nemmeno un centimetro”. Secondo il titolare di Via XX Settembre, “la soglia del 10% era ragionevole, non si può andare molto lontano da questo numero, altrimenti diventa insostenibile”.
Da Washington, Antonio Tajani ha invitato a mantenere aperto il canale diplomatico tra le due sponde dell’Atlantico: “Bisogna continuare il dialogo”, ha ricordato il ministro degli Esteri, evidenziando come i punti di vista di Ue e Usa siano ancora distanti.
Nel frattempo Bruxelles ha predisposto una lista di contromisure del valore di 72 miliardi di euro, pronte a scattare in caso di nuovi dazi. Tra i prodotti finiti nel mirino figurano il bourbon e gli aerei Boeing.
Sul fronte americano, l’ex presidente Donald Trump ha sostenuto che “per la Ue i dazi sono al 30% ma stiamo discutendo. In passato ci ha trattato male ma ora ci sta trattando bene. Penso che tutta andrà bene con la Ue”. Ha poi annunciato l’avvio di possibili misure tariffarie su un altro fronte: “Dazi sui farmaci probabilmente dal primo agosto”.