Il 18 luglio è Giornata Internazionale di Nelson Mandela: l’ONU l’ha istituita nel 2009 per onorare il Nobel per la Pace

La Giornata internazionale di Nelson Mandela, istituita nel novembre 2009 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, viene celebrata ogni 18 luglio, giorno del compleanno dell’ex presidente sudafricano. La prima edizione risale al 2010 e da allora offre un’occasione per ricordare l’eredità di chi ha guidato il Sudafrica fuori dall’apartheid e ha consacrato la propria vita alla […]

La Giornata internazionale di Nelson Mandela, istituita nel novembre 2009 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, viene celebrata ogni 18 luglio, giorno del compleanno dell’ex presidente sudafricano. La prima edizione risale al 2010 e da allora offre un’occasione per ricordare l’eredità di chi ha guidato il Sudafrica fuori dall’apartheid e ha consacrato la propria vita alla lotta per la giustizia, i diritti umani e la pace.

Attivista politico e vittima di un regime segregazionista, Mandela trascorse 27 anni in carcere a causa dei suoi ideali antifascisti. Liberato nel 1990, divenne il primo capo di stato di colore nel Paese, ricoprendo la carica di presidente dal 1994 al 1999. Il suo impegno si è sempre fondato «sulla determinazione assoluta», sulla fiducia nell’uguaglianza e sulla dignità di ogni individuo, nonché sul dialogo come strumento per superare le divisioni.

Il Mandela Day invita a trasformare queste sollecitazioni in azione: contrastare ogni forma di discriminazione, difendere i diritti delle persone più vulnerabili e contribuire alla costruzione di una comunità globale più equa e solidale. Dal 2015 l’ONU ha inoltre ampliato il significato della ricorrenza, evidenziando la necessità di garantire i diritti umani all’interno delle carceri, in memoria dell’esperienza di detenzione vissuta dallo stesso Mandela.

Le parole dell’ex presidente sudafricano continuano a ispirare: “Essere liberi non vuol dire semplicemente spezzare le proprie catene, ma saper vivere in modo da rafforzare e rispettare anche la libertà degli altri”. Il messaggio di resistenza all’oppressione, di perdono e di riconciliazione resta centrale per le nuove generazioni. Secondo Mandela, solo abbandonando la “violenza che genera violenza” è possibile seminare i «semi di pace che porteranno amore, fratellanza e giustizia».

A suggello di questa visione, un’altra delle sue riflessioni più note riassume la forza del suo insegnamento: “Le difficoltà piegano alcuni uomini ma ne rafforzano altri. Non esiste ascia sufficientemente affilata da poter tagliare l’anima di un peccatore che continua a provare a rialzarsi, armato solo di speranza, con la convinzione che alla fine riuscirà”.