La squadra tecnica dell’Unione europea, coordinata dal commissario Maros Sefcovic, prosegue il confronto con Washington sui dazi, ma più fonti coinvolte nella trattativa segnalano che è “molto improbabile” arrivare a un’intesa entro questa settimana. Secondo gli stessi interlocutori, non è escluso un eventuale rinvio deciso dalla Casa Bianca, che allunga i tempi delle negoziazioni.
In parallelo, il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha annunciato che verrà presentata a breve “una serie di accordi commerciali” che comprenderanno “sostanziali investimenti negli Stati Uniti”. Bessent ha inoltre reso noto che proseguiranno i colloqui con Pechino a Stoccolma, dove la delegazione Usa incontrerà i rappresentanti cinesi lunedì e martedì.
Sul fronte delle politiche tariffarie e degli organismi internazionali, l’amministrazione Trump ha dichiarato l’introduzione di dazi del 15% sulle importazioni giapponesi. Contemporaneamente, l’ex presidente statunitense minaccia di far uscire nuovamente gli Stati Uniti dall’Unesco, accusando l’organizzazione Onu di inclinazioni anti-americane, anti-israeliane e di seguire un’agenda “woke”.
A febbraio Trump aveva avviato una revisione triennale della partecipazione americana all’Unesco. Durante quel periodo, i funzionari dell’amministrazione “hanno contestato le politiche dell’Unesco in materia di diversità, equità e inclusione, nonché i suoi pregiudizi pro-palestinesi e pro-Cina”.