Leone XIV pronto a visitare Gaza, ma: “Non è la soluzione per la pace”. Nuovi raid israeliani causano oltre 60 vittime.

Il conflitto in Medio Oriente è entrato oggi nel suo 655° giorno, mentre sul fronte diplomatico e umanitario si moltiplicano appelli e denunce per la crisi a Gaza. In Vaticano, Papa Leone XIV ha dichiarato che “Gaza è uno dei luoghi di guerra in cui si potrebbe recare”, aggiungendo però che questa scelta “non è […]

Il conflitto in Medio Oriente è entrato oggi nel suo 655° giorno, mentre sul fronte diplomatico e umanitario si moltiplicano appelli e denunce per la crisi a Gaza.

In Vaticano, Papa Leone XIV ha dichiarato che “Gaza è uno dei luoghi di guerra in cui si potrebbe recare”, aggiungendo però che questa scelta “non è necessariamente la formula per ottenere la pace”. La Santa Sede ha inoltre sottolineato l’importanza di intensificare gli aiuti ai civili intrappolati nel territorio.

Nel frattempo l’esercito israeliano ha condotto nuovi bombardamenti sulla Striscia di Gaza che, secondo fonti locali, hanno causato almeno 60 vittime. Parallelamente, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (Unrwa) ha reso noto che dalla fine di maggio sono state uccise “mille persone affamate … mentre cercavano aiuti alimentari”.

Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, ha definito questi eventi “ingiustificabili e inaccettabili”. In una telefonata al presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, il pontefice ha inoltre richiamato “l’urgenza di aiuti umanitari” per fronteggiare l’emergenza sanitaria e alimentare dei civili.

Sul piano internazionale, i ministri degli Esteri di Italia e di altri 24 Paesi hanno sottoscritto un appello rivolto a Israele nel quale si afferma che “la guerra a Gaza deve finire ora”. L’iniziativa vuole rilanciare uno sforzo diplomatico per avviare al più presto un cessate il fuoco duraturo.

Infine, il governo iraniano ha reso pubblico il nuovo bilancio delle proprie perdite durante la recente “guerra dei 12 giorni” contro Israele, aggiornando i numeri dei militari e civili deceduti nelle ostilità che si sono concluse alcune settimane fa.