Le autorità spagnole continuano a indagare sulla morte di Michele Noschese, 35 anni, noto nel mondo della techno come dj Godzi, deceduto nella sua abitazione di Santa Eulalia a Ibiza. Il primo esame autoptico ha evidenziato una “necrosi polmonare” e la presenza di stupefacenti nel corpo, senza però riscontrare segni di soffocamento, ecchimosi o lesioni da percosse. La famiglia del giovane, giudicando l’autopsia “frettolosa” e “incompleta”, ha già annunciato la richiesta di un nuovo esame e di ulteriori accertamenti radiologici – tac e risonanze magnetiche – per verificare eventuali lesioni. “Chiederemo una nuova autopsia o comunque altri accertamenti, tac e risonanze magnetiche per accertare la presenza di lesioni”, ha dichiarato il legale che assiste i Noschese.
La Guardia Civil è intervenuta tra venerdì e sabato all’alba, dopo segnalazioni di urla e trambusto in un complesso residenziale di Roca Llisa. Gli agenti hanno riferito di aver trovato Noschese in condizioni alterate e di un presunto coltello con cui il dj avrebbe minacciato un vicino. Da parte sua, la famiglia sostiene dubbi sul possibile coinvolgimento della polizia nella vicenda.
Diverse testimonianze descrivono gli ultimi momenti di vita di dj Godzi. Un amico, Raffaele, ha raccontato al Corriere della Sera: “L’ho visto tenuto dagli agenti, ho visto il suo ultimo respiro”. Una donna di 40 anni, presente in piscina intorno alle 8 del mattino, ha riferito di aver osservato il dj inseguire una ragazza sul balcone. “Saranno state le 8 di mattina ed eravamo in piscina, richiamati da urla e trambusto. Abbiamo visto Michele, sul balcone di casa, inseguire una ragazza. Lei scappava, ha scavalcato un divisorio e ha raggiunto un altro balcone, quello dell’appartamento in cui viveva l’anziano Xavier”, ha raccontato la testimone.
Sempre secondo questa versione, il vicino Xavier sarebbe poi intervenuto fisicamente per difendere la donna: “Michele lo ha afferrato alle spalle e Xavier ha gridato di chiamare la polizia”. Anche la figlia dell’anziano, parlando al Periodico de Ibiza, ha descritto una colluttazione con lividi: “Ha ancora il corpo pieno di lividi poiché ha avuto una lunga colluttazione, ha un trauma e non ricorda nemmeno se il dj avesse un coltello”.
L’amico Raffaele ha anche segnalato un’atmosfera di festa con uso di sostanze, confermata da un’altra partecipante: “c’era gente che aveva chiamato la polizia per quelle urla, c’era pure una ragazza che scappava” ed era in corso una “festa piena di droga”. Tra le 7 e le 8 del mattino, numerosi ospiti erano nel giardino attirati dal trambusto.
Sul fronte familiare, il padre Giuseppe Noschese ha espresso forte amarezza per le modalità dell’intervento. “Mio figlio era in stato di agitazione? Allora serviva un medico, non la polizia”, ha affermato, sostenendo la necessità di chiarire ogni dettaglio della vicenda.