Da mesi la Striscia di Gaza fa i conti con un’emergenza alimentare che colpisce in particolar modo i più piccoli, mentre gli sforzi umanitari restano insufficienti per arginare il fenomeno.
Secondo il Ministero della Sanità palestinese, dall’aprile scorso i decessi per malnutrizione tra i bambini sono passati da 52 a 80, un incremento del 54% in meno di tre mesi. In sole 48 ore, almeno altri quattro minori hanno perso la vita per fame. Complessivamente, più di 100 persone sono morte a causa della mancanza di cibo durante il conflitto, e l’80% delle vittime è rappresentato da bambini.
“I bambini nella Striscia di Gaza stanno morendo di fame. Una grave malnutrizione si sta diffondendo tra i bambini più velocemente di quanto gli aiuti possano raggiungere e il mondo sta guardando che accada. Dall’aprile di quest’anno, il numero di bambini morti per malnutrizione è passato da 52 a 80 – uno sconcertante aumento del 54% in meno di tre mesi, secondo il Ministero della Sanità palestinese. In sole 48 ore, almeno altri quattro bambini sono morti di fame. In totale, più di 100 persone sono morte per malnutrizione durante questa guerra, e l’80% di loro sono bambini”, denuncia Edouard Beigbeder, Direttore regionale UNICEF per Medio Oriente e Nord Africa.
Nei centri sanitari gestiti da Medici Senza Frontiere a Gaza i pazienti malnutriti continuano ad aumentare, mentre il personale fatica a reperire scorte sufficienti di cibo. Nelle visite di screening svolte la scorsa settimana, il 25% dei casi riguarda bambini fra i 6 mesi e i 5 anni, oltre a donne in gravidanza o in fase di allattamento.
A impreziosire il quadro già drammatico arriva l’allarme del World Food Programme: “Quasi una persona su tre resta senza cibo per giorni”, sottolineando l’entità del disastro umanitario nella Striscia a causa della carenza di aiuti.