Salma del dj italiano deceduto a Ibiza: esami rivelano clavicole e sette vertebre fratturate

Le nuove indagini sul decesso di Michele Noschese, il 35enne napoletano conosciuto come dj Godzi, mettono ora in discussione i primi accertamenti. La Tac e la risonanza magnetica, eseguite alla presenza di un consulente di parte, hanno rivelato sette costole fratturate e la rottura di entrambe le clavicole. “Per ora preferisco non commentare, parla il […]

Le nuove indagini sul decesso di Michele Noschese, il 35enne napoletano conosciuto come dj Godzi, mettono ora in discussione i primi accertamenti. La Tac e la risonanza magnetica, eseguite alla presenza di un consulente di parte, hanno rivelato sette costole fratturate e la rottura di entrambe le clavicole. “Per ora preferisco non commentare, parla il referto”, dichiara il padre, Giuseppe Noschese, ex primario del Trauma Center del Cardarelli.

La prima autopsia sul corpo, condotta dalla Guardia Civil, non aveva evidenziato segni di percosse, avvalorando la correttezza del loro operato secondo gli investigatori spagnoli. Il medico ortopedico però l’aveva definita “frettolosa” e i nuovi esiti potrebbero spingere l’inchiesta verso un’ipotesi diversa.

In attesa dei risultati tossicologici, l’autopsia originale aveva indicato come possibile causa del decesso “la continua assunzione di stupefacenti”. Ma il padre respinge l’ipotesi: “Mio figlio consumatore abituale di stupefacenti? E come fa a dirlo la Guardia Civil? Lui era uno sportivo, è sempre stato in buona salute. Voglio vedere le denunce a carico di mio figlio al riguardo”. Non risulta inoltre alcuna denuncia per aggressione da parte del vicino di casa o della ragazza ospite quella notte, fuggita urlando.

Riguardo alle condizioni di Noschese nelle ore che precedettero la morte, il padre ricorda un ultimo messaggio inviato alle 7:49: “basta fare chiasso, che protestano i vicini”. Alle 8:15 il deejay era ormai deceduto. “Aspetto di capire ancora perché”, aggiunge Giuseppe Noschese, che assicura di non cercare “vendetta o un colpevole a tutti i costi” bensì solo di “capire cosa è successo”. “Ho la massima e totale fiducia nella magistratura spagnola e attendo con grande serenità i referti ufficiali e i risultati dell’inchiesta”, conclude.