Il nuovo assetto organizzativo dei pronto soccorso ottiene il via libera

La giunta regionale ha approvato tre documenti tecnici che ridefiniscono l’organizzazione dei pronto soccorso negli ospedali abruzzesi, dalla fase di triage alla gestione del sovraffollamento, passando per l’osservazione breve intensiva (Obi). L’iniziativa, proposta dall’assessore alla Salute Nicoletta Verì e avallata a fine giugno dal Comitato Regionale Emergenza Urgenza (Crea), aggiorna e razionalizza le misure adottate […]

La giunta regionale ha approvato tre documenti tecnici che ridefiniscono l’organizzazione dei pronto soccorso negli ospedali abruzzesi, dalla fase di triage alla gestione del sovraffollamento, passando per l’osservazione breve intensiva (Obi). L’iniziativa, proposta dall’assessore alla Salute Nicoletta Verì e avallata a fine giugno dal Comitato Regionale Emergenza Urgenza (Crea), aggiorna e razionalizza le misure adottate negli ultimi anni in linea con le più recenti indicazioni nazionali.

Entro tre mesi entrerà in vigore una nuova classificazione del triage, che introduce cinque codici di priorità: rosso (accesso immediato), arancione (entro 15 minuti), azzurro (entro 60 minuti), verde (entro 120 minuti) e bianco (entro 240 minuti). La permanenza massima in pronto soccorso non potrà superare le otto ore dal triage. Se non risultano disponibili posti letto nei reparti, il paziente verrà trasferito in un’“admission room” all’interno dell’area emergenza, dove sarà seguito dagli specialisti di reparto non appena si libererà un posto. Restano esclusi da questa procedura i casi particolarmente critici e i pazienti con sospetta malattia infettiva.

Per ridurre l’ingombro dei posti letto, ogni unità operativa – medica e chirurgica – dovrà destinare quotidianamente un numero di letti riservati al pronto soccorso. Contestualmente verranno istituite le “discharge room”, aree in cui potranno sostare i pazienti in attesa dei documenti di dimissione, liberando così posti letto nei reparti.

Anche le Obi saranno interessate da novità: qui saranno ricoverati pazienti che necessitano di cure di media intensità non legate a una disciplina specifica. La permanenza non potrà superare le 44 ore dal triage.

Rimangono invece invariate le modalità di presa in carico per i percorsi dedicati – donne vittime di violenza, minori maltrattati, pazienti pediatrici e cronici o oncologici – che continueranno a essere gestiti dagli specifici reparti di afferenza.

Il documento tecnico stabilisce inoltre una procedura dettagliata per fronteggiare i picchi di afflusso: tra le misure previste, la comunicazione diretta alla centrale 118, il richiamo in servizio di personale aggiuntivo e, nei casi più gravi, la sospensione dei ricoveri programmati.

“La pressione sui pronto soccorso – commenta l’assessore Verì – è uno dei problemi principali che riguarda non solo l’Abruzzo, ma tutta Italia, ed è legata a molteplici fattori solo in parte governabili, come ad esempio il fatto che gli accessi possano essere effettuati liberamente e con i propri mezzi, senza dunque passare dal filtro di una centrale operativa. Era, però, nostro preciso dovere mettere in campo tutte le misure per garantire al paziente un’assistenza adeguata, ma anche dignitosa, e per tutelare il personale sanitario da un’eccessiva pressione che può arrivare a minare il benessere fisico e psicologico degli operatori stessi. Con questo provvedimento abbiamo gettato nuove basi, che siamo certi produrranno positive ricadute per tutto il sistema”.

Infine, verrà rafforzata l’attività di monitoraggio dei flussi e delle casistiche, al fine di introdurre tempestivamente eventuali azioni correttive.