Dopo la firma dell’intesa sui dazi tra il presidente statunitense e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, Bruxelles ha diffuso una nota evidenziando discrepanze rispetto al documento reso pubblico dalla Casa Bianca. Il presidente americano ha quindi ribadito con fermezza il rispetto dei tempi concordati: “La scadenza del primo agosto è la scadenza del primo agosto: è ferma e non sarà prorogata. Un gran giorno per l’America!”
Sottolineando il buon andamento dell’economia a stelle e strisce, con un Pil del secondo trimestre in crescita del 3%, Trump ha anticipato la linea futura sui tassi di interesse: “A settembre, non adesso”. Nel mirino è finito il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, giudicato troppo prudente nei suoi interventi: “È sempre troppo in ritardo, anche se abbassasse i tassi oggi. Non c’è inflazione, lasciate che la gente compri e rifinanzi le proprie case”.
Sul fronte commerciale, la Casa Bianca ha annunciato l’imposizione di un dazio del 25% sui prodotti in arrivo dall’India, motivando la scelta con il “grosso deficit” degli Stati Uniti nei confronti del Paese asiatico. Trump ha inoltre puntato il dito contro la vicinanza di Nuova Delhi a Mosca, sostenendo che l’India, “insieme alla Cina”, acquisti dalla Russia la maggior parte delle forniture militari e di energia.
In Italia, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha valutato l’impatto dei nuovi dazi sul Pil nazionale in un calo di “0,5 punti nel 2026”.