I consiglieri di opposizione Stefano Albano (Pd) e Paolo Romano (L’Aquila Nuova) hanno risposto alle critiche mosse dal capogruppo di maggioranza Alessandro Maccarone sul mancato allargamento del servizio scuolabus alle scuole medie. Secondo Albano e Romano, i ritardi e le scelte dell’amministrazione comunale non possono essere imputati a chi, dall’opposizione, propone soluzioni “concrete e visioni di lungo periodo”.
Il nodo della polemica riguarda soprattutto i tempi di presentazione degli emendamenti: il regolamento del consiglio comunale consente di depositarli fino a 48 ore prima della seduta, ma la maggioranza – sostengono i due consiglieri – avrebbe volontariamente ignorato questa finestra per “limitare il dibattito democratico e ostacolare il ruolo dell’opposizione”.
“È questo il messaggio che la maggioranza vuole mandare ai cittadini che chiedono un impegno concreto? – si chiedono Albano e Romano – Maccarone vuole forse suggerire che la maggioranza avrebbe voluto estendere il servizio scuolabus anche alle scuole medie, ma che non l’ha fatto per colpa dell’opposizione che non ha presentato un emendamento nei tempi corretti? Un’affermazione surreale. Maccarone dimentica che sono loro al governo della città e che non hanno bisogno di alcun emendamento per realizzare i propri indirizzi, basta la volontà politica, che evidentemente è totalmente mancata visto che si è preferito votare contro.”
I due consiglieri rimarcano di non aspettarsi “un’approvazione automatica” ma almeno “un gesto di apertura coerente con le dichiarazioni pubbliche – seppure tardive – della stessa assessora al Sociale”. Avrebbero gradito l’avvio di un confronto o anche solo il rinvio in Commissione con tempi certi: “Nulla di tutto questo è accaduto. Si è preferito distorcere la realtà, pur di non riconoscere meriti ad altri”.
In merito all’impiego dell’avanzo di amministrazione, Albano e Romano sottolineano che per legge può essere utilizzato “per spese correnti purché non ricorrenti”: una definizione che rientra perfettamente in un progetto sperimentale di estensione dello scuolabus, avviabile già da settembre e inquadrabile nel bilancio pluriennale 2026-2028. “Un’opportunità concreta, adottata in molte altre città italiane, che il centrodestra aquilano ha deciso inspiegabilmente di ignorare”.
Riguardo al cosiddetto “fondo omnibus” da 400 mila euro, definito dallo stesso vice sindaco “un contenitore di risorse utilizzabile da tutti i settori a seconda delle priorità che emergono”, i consiglieri osservano: se fosse servito esclusivamente alla Capitale della Cultura, sarebbero bastati pochi passaggi per destinarlo al settore cultura. Invece, ribadiscono, l’estensione dello scuolabus “è una priorità consegnata direttamente dai cittadini e dai genitori protagonisti di una raccolta firme”.
Albano e Romano concludono chiedendo “serietà, responsabilità e l’ascolto dei problemi della gente”, accuse rivolte al centrodestra per aver sostituito il dialogo con “i cartelloni degli spettacoli”. Proprio per rilanciare il tema, annunciano la presentazione di un apposito ordine del giorno in consiglio comunale.