A Nagasaki l’80° anniversario del secondo bombardamento atomico

Tre giorni dopo la commemorazione degli 80 anni dall’attentato atomico su Hiroshima, Nagasaki ha ricordato oggi l’olocausto nucleare subito il 9 agosto 1945. In quell’occasione, la seconda bomba americana provocò la morte di oltre 70mila persone, per lo più civili, e contribuì alla resa incondizionata del Giappone sei giorni dopo, segnando la fine della Seconda […]

Tre giorni dopo la commemorazione degli 80 anni dall’attentato atomico su Hiroshima, Nagasaki ha ricordato oggi l’olocausto nucleare subito il 9 agosto 1945. In quell’occasione, la seconda bomba americana provocò la morte di oltre 70mila persone, per lo più civili, e contribuì alla resa incondizionata del Giappone sei giorni dopo, segnando la fine della Seconda guerra mondiale.

All’evento nel Parco della Pace hanno preso parte delegazioni di 94 Paesi e regioni. Lo scorso anno la municipalità di Nagasaki aveva escluso Israele dall’invito a causa del conflitto nella Striscia di Gaza, suscitando l’astensione degli ambasciatori degli Stati Uniti e di altri membri del G7.

Durante la cerimonia il sindaco Shiro Suzuki ha letto la Dichiarazione di Pace, rivolgendo ai leader mondiali l’appello a «delineare un piano d’azione specifico per l’abolizione delle armi nucleari». Suzuki ha citato l’organizzazione giapponese di sopravvissuti Nihon Hidankyo, insignita del Premio Nobel per la Pace lo scorso anno, che ha evidenziato «la capacità di una maggiore collaborazione della società civile».

Il premier Shigeru Ishiba ha ribadito l’impegno decennale del Giappone a non possedere, produrre o consentire l’uso di armi nucleari, assicurando che il governo di Tokyo «lavorerà con costanza per guidare gli sforzi globali volti a realizzare un mondo senza guerre nucleari e un mondo senza armi atomiche». Nel suo intervento non ha però fatto cenno al Trattato delle Nazioni Unite sul divieto delle armi nucleari, in vigore dal 2021, nonostante le rinnovate richieste di Hiroshima e Nagasaki perché il Giappone vi aderisca.

Concorde nel richiamare l’importanza del disarmo è stato il sottosegretario generale dell’Onu per gli affari esteri, Izumi Nakamitsu, secondo cui «dobbiamo rinnovare il nostro impegno nei confronti degli strumenti di disarmo che hanno dato prova della loro efficacia: dialogo, diplomazia, rafforzamento della fiducia, trasparenza, controllo e riduzione degli armamenti».

Secondo le ultime stime governative, i sopravvissuti ufficialmente riconosciuti dei due bombardamenti atomici – gli ‘hibakusha’ – sono scesi per la prima volta sotto quota 100mila: a marzo erano 99.130, con un’età media di poco superiore agli 86 anni.