Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 672, mentre le posizioni internazionali continuano a dividersi sul futuro di Gaza. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, si è detto contrario all’“occupazione di Gaza da parte di Israele”, esortando a evitare un intervento militare estensivo.
Dal suo profilo su X, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto l’ipotesi di annessione: “Non occuperemo Gaza, la libereremo da Hamas. Gaza sarà smilitarizzata e verrà istituita un’amministrazione civile pacifica, che non sarà né l’Autorità palestinese, né Hamas, né qualsiasi altra organizzazione terroristica”, ha affermato, sottolineando che questa soluzione “ciò contribuirà a liberare i nostri ostaggi e a garantire che Gaza non rappresenti una minaccia per Israele in futuro”.
Hamas ha reagito definendo le operazioni israeliane un “crimine di guerra” e accusando Gerusalemme di non curarsi della sorte degli ostaggi: “Si rendono conto che espandere l’aggressione significa sacrificarli”. Il movimento islamista ha aggiunto che un’eventuale occupazione “non sarà un picnic”.
Sul fronte europeo, la Germania ha annunciato la sospensione delle esportazioni di armi che potrebbero essere impiegate a Gaza, decisione che ha suscitato la “delusione” di Netanyahu. Nel frattempo, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si riunirà in seduta straordinaria sabato per discutere il piano israeliano e le possibili vie diplomatiche.