Al 674° giorno di combattimenti in Medio Oriente, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto alle domande della stampa estera ribadendo che l’obiettivo di Tel Aviv «non è occupare Gaza, ma liberarla da Hamas». Durante la conferenza, ha aggiunto che «gli unici che muoiono di fame sono gli ostaggi» e ha assicurato che «l’operazione avrà tempi brevi, l’obiettivo non è prolungare la guerra ma sconfiggere Hamas. Troveremo una soluzione che salvaguardi i civili».
Nel frattempo, fonti giornalistiche locali riferiscono che i carri armati israeliani si starebbero già muovendo verso l’area nota come corridoio di Morag, un punto strategico nella parte meridionale della Striscia di Gaza.
All’Angelus domenicale, Papa Leone ha rivolto un appello ai leader mondiali affinché promuovano la pace e «non ignorino le necessità dei più deboli e il desiderio universale di pace».
Sul fronte diplomatico, l’Italia, insieme a Germania, Gran Bretagna, Francia e altri cinque Paesi, ha sottoscritto un documento che respinge «con forza» il piano israeliano.