La rete ferroviaria adriatica sconta già un gap strutturale rispetto alla linea tirrenica in termini di tempi di percorrenza, costo del biglietto, velocità media e qualità del servizio. Entro questo contesto svantaggiato, l’Abruzzo risulta ancora più penalizzato. Secondo Enio Pavone, capogruppo di Azione in Consiglio regionale, “il progetto europeo TEN-T, ormai definito, prevede nella prima fase il potenziamento solo fino ad Ancona, mentre al Sud gli investimenti prioritari vanno sulla Napoli–Bari. Per la nostra regione restano interventi parziali e tempi lunghissimi”.
Il Ministero delle Infrastrutture ha annunciato la nomina di un Commissario straordinario e alcune opere, a cominciare dal raddoppio Pescara–Interporto: un progetto da 16 chilometri con attivazione nel 2027 e completamento previsto per il 2032. Nel frattempo, bypass strategici come quelli di Alba Adriatica–Roseto e Ortona “restano sulla carta”. Di conseguenza, “i cittadini abruzzesi continueranno a viaggiare su treni più vecchi, più lenti e pagando di più rispetto a chi percorre la dorsale tirrenica”.
Per colmare questo divario, Azione chiede “che la Regione e il Governo definiscano un piano straordinario dedicato all’Abruzzo, che anticipi le opere già previste, finanzi gli interventi strategici oggi fermi alla progettazione e migliori subito il servizio, anche con materiale rotabile moderno e politiche tariffarie eque”. Già lo scorso anno il deputato abruzzese Giulio Sottanelli, in un question time in commissione trasporti, aveva denunciato “l’assenza di interventi concreti per il nostro territorio”. Solo così sarà possibile “colmare, nei fatti, il divario con il resto del Paese e restituire ai cittadini e alle imprese pari opportunità di mobilità”.