Zakharova definisce “volantino nazista” la dichiarazione dei leader Ue; Kallas: “Le aree temporaneamente occupate restano ucraine”

La guerra in Ucraina è arrivata al giorno 1.264, segnando un’escalation di tensioni diplomatiche tra Mosca e Bruxelles. A pochi giorni dal previsto incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump, la Russia ha attaccato l’Europa in risposta al piano di “difesa” del territorio ucraino presentato dall’Unione. Tra le voci più dure di Mosca, l’ex presidente […]

La guerra in Ucraina è arrivata al giorno 1.264, segnando un’escalation di tensioni diplomatiche tra Mosca e Bruxelles. A pochi giorni dal previsto incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump, la Russia ha attaccato l’Europa in risposta al piano di “difesa” del territorio ucraino presentato dall’Unione.

Tra le voci più dure di Mosca, l’ex presidente Dmitrij Medvedev ha bollato i leader europei come “euroimbecilli”, mentre la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha definito il progetto comunitario “un altro volantino nazista”.

Di segno opposto la reazione dei vertici Ue, che in una lettera congiunta hanno sottolineato che “il percorso verso la pace non può essere deciso senza l’Ucraina” e hanno riaffermato il loro impegno “a favore della sovranità e integrità territoriale” di Kiev. Sullo stesso fronte si è espressa l’alto rappresentante per la politica estera, Kaja Kallas: “Territori temporaneamente occupati sono di Kiev”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato gli alleati auspicando che “la fine della guerra sia giusta”. Intanto, fonti della Casa Bianca citate da Nbc non escludono un invito di Zelensky in Alaska, dove si riuniscono di solito i responsabili di alcuni dossier internazionali. In un’intervista, il vicepresidente Usa J.D. Vance ha avvertito che “il possibile accordo tra Russia e Ucraina scontenterà entrambi”.