Quattro dei sei reattori della centrale nucleare di Gravelines, nel nord della Francia, sono stati fermati a causa della “presenza massiccia e imprevedibile di meduse” nei sistemi di filtraggio dell’acqua di raffreddamento. L’interruzione ha interessato le unità 2, 3 e 4, che si sono “spente automaticamente” tra le 23:00 e la mezzanotte di domenica 10 agosto, e l’unità 6, ferma dalle 6:20 di lunedì 11 agosto. Le altre due unità, la 1 e la 5, erano già in manutenzione e perciò l’impianto è al momento completamente offline.
Secondo il comunicato di Électricité de France S.A. (Edf), “gli spegnimenti sono dovuti alla presenza massiccia e imprevedibile di meduse nei fusti di filtraggio della stazione di pompaggio, situata nella parte non nucleare degli impianti” e “non hanno avuto alcun impatto sulla sicurezza delle strutture, del personale o dell’ambiente”. Le squadre tecniche sono al lavoro per ripristinare le condizioni operative in totale sicurezza, operazione che potrebbe richiedere alcuni giorni.
La proliferazione di meduse nel Mare del Nord, in particolare lungo le coste di Dunkerque, è riconducibile a due fenomeni principali: l’aumento delle temperature marine dovuto al riscaldamento globale e la riduzione dei loro predatori naturali, come il tonno, a causa della pesca intensiva. Eventi simili hanno già condotto allo stop di impianti nucleari negli Stati Uniti, in Giappone, in Svezia e nel Regno Unito. Nel 2021 anche la centrale di Torness, in Scozia e anch’essa gestita da Edf, rimase chiusa per una settimana per la stessa ragione, replicando quanto avvenuto nel 2011.
La struttura di Gravelines, situata a circa 20 km da Dunkerque e Calais, è una delle più potenti della Francia con sei reattori da 900 MW ciascuno. L’impianto utilizza l’acqua del Mare del Nord per il raffreddamento e prevede di ospitare, a partire dal 2040, due ulteriori reattori EPR2 da 1.600 MW l’uno.