Una giudice federale della Florida, Kathleen Williams, ha disposto la chiusura parziale del centro detentivo per migranti “Alligator Alcatraz” e ha proibito allo Stato di accogliere nuovi reclusi nella struttura.
Nel dettaglio, la sentenza impone la rimozione, entro 60 giorni, di tutti i generatori, degli impianti per il gas e delle opere fognarie realizzate nell’ambito del progetto, nonché delle recinzioni temporanee erette attorno al sito. L’obiettivo è ripristinare l’accesso all’area per la tribù Miccosukee nelle stesse condizioni precedenti all’avvio dei lavori.
Il centro – inaugurato meno di due mesi fa – ospita attualmente diverse centinaia di migranti ma è stato concepito per arrivare a una capienza massima di 3.000 detenuti.
Organizzazioni ambientaliste hanno salutato con favore la decisione giudiziaria, mettendo in guardia sul pericolo che la struttura rappresenta per gli Everglades e le specie protette che vivono nella zona, con danni definiti “irreparabili” all’habitat locale.
In precedenza, il dipartimento della Sicurezza interna aveva presentato “Alligator Alcatraz” come un modello di installazione statale per la gestione dei migranti irregolari.