Quattro cadaveri estratti dalla Senna in Francia, due persone fermate

Nel corso della metà di agosto, le acque della Senna nei pressi di Choisy-le-Roi hanno restituito quattro cadaveri, spingendo le autorità francesi ad aprire un’inchiesta per omicidio multiplo. Tutto ha avuto inizio il 13 agosto, quando un passeggero a bordo di un convoglio della linea RER C ha avvistato un corpo galleggiare nel fiume, a […]

Nel corso della metà di agosto, le acque della Senna nei pressi di Choisy-le-Roi hanno restituito quattro cadaveri, spingendo le autorità francesi ad aprire un’inchiesta per omicidio multiplo. Tutto ha avuto inizio il 13 agosto, quando un passeggero a bordo di un convoglio della linea RER C ha avvistato un corpo galleggiare nel fiume, a breve distanza dalla stazione. L’intervento della polizia e della brigata fluviale ha poi portato al ritrovamento di altri tre corpi entro un raggio di poche decine di metri: uno incastrato tra i rami, uno alla deriva e un altro a circa cinquanta metri dal punto iniziale.

Gli accertamenti preliminari hanno messo in luce diversi stati di decomposizione, suggerendo che i corpi non siano finiti in acqua simultaneamente. Le vittime, “uomini adulti” tra i 20 e i 40 anni, presentavano segni di violenza su almeno due di essi. Un trentenne residente a Créteil è risultato portare “tracce di strangolamento che potrebbero essere la causa della morte”; tracce analoghe hanno destato sospetti anche su un secondo caso, mentre per gli altri due cadaveri le analisi autoptiche proseguono.

Di fronte alla prossimità dei ritrovamenti, la Procura di Créteil ha concordato di unificare le indagini, trattando i quattro episodi come un unico “omicidio multiplo”.

Nelle settimane seguenti, gli agenti hanno proceduto al fermo di due giovani di origine algerina. Il primo, 25enne, è stato detenuto con ruoli ancora da chiarire; in un secondo momento la polizia ha arrestato un 24enne, ritenuto il principale indiziato. Senza fissa dimora, in Francia da tre anni in situazione irregolare e privo di legami familiari nel Paese, il giovane vive in fabbricati occupati a poca distanza dal luogo dei ritrovamenti e si sostiene con lavori saltuari nei mercati o in cantieri edili. Già sentito quattro volte dalla Direzione Investigativa Criminale di Parigi, è stato assistito da un interprete arabo e da un avvocato.

Il tratto fluviale interessato è poco frequentato, sebbene un parco vicino alla riva sia noto come luogo di ritrovo per la comunità gay. Gli inquirenti stanno valutando un possibile collegamento tra le vittime e questo contesto, nonostante il sospettato abbia negato di essere omosessuale. Il sindaco di Choisy-le-Roi ha osservato un aumento di persone senza fissa dimora in zona, soprattutto dopo lo sgombero di alcuni accampamenti a Parigi in vista delle Olimpiadi, ma ha assicurato che “negli ultimi cinque anni la situazione è migliorata” e che non si registrano episodi di particolare violenza nell’area.

Secondo la Procura, la conformazione del fiume potrebbe aver fatto convergere in un unico punto corpi provenienti da luoghi molto distanti: “Alcuni corpi potrebbero arrivare da molto lontano”, hanno spiegato gli inquirenti, invitando alla cautela nell’interpretare la coesistenza dei ritrovamenti.