La 731ª edizione della Perdonanza Celestiniana si è inaugurata sotto la pioggia con un corteo che ha riportato in Piazza Palazzo, dopo 17 anni, il “Fuoco del Morrone”. Proveniente dall’Eremo di Sant’Onofrio, il tedoforo ha consegnato la fiaccola al sindaco Pierluigi Biondi, che ha acceso il Tripode della Pace e, con la formula di rito, ha dichiarato aperta la manifestazione. La Perdonanza, riconosciuta Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dall’Unesco nel 2019, rappresenta un momento identitario per L’Aquila, Capitale italiana della Cultura 2026.
Le condizioni meteorologiche avverse hanno impedito al sindaco Biondi e all’Arcivescovo Metropolita, mons. Antonio D’Angelo, di pronunciare i discorsi programmati. I testi integrali degli interventi, indirizzati alla comunità locale e internazionale, sono comunque disponibili alla stampa su richiesta.
Durante la cerimonia Floro Panti ha rivolto un commosso omaggio a padre Quirino Salomone, recentemente scomparso, ringraziandolo per aver custodito e trasmesso il significato originario del Fuoco del Morrone. A seguire, sono intervenuti con brevi saluti istituzionali il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso.
Il programma ha subito alcune variazioni: non è stata letta la tradizionale pergamena della Perdonanza, mentre la parte musicale ha mantenuto vivo il suo fascino con l’esecuzione delle Laudi celestiniane, tra cui il canto quattrocentesco “O Aquilani, assay obligati sete”.
Nei loro interventi, il sindaco e l’arcivescovo hanno richiamato l’eredità di Celestino V e il ruolo della Perdonanza come strumento di riconciliazione e pace. Biondi ha richiamato la “laicità” scelta dal Papa-poeta per proteggere la Bolla del Perdono dalle tensioni politiche del suo tempo, evidenziando anche l’invito rivolto ai fedeli oggi di guardare al futuro con rinnovata speranza. Mons. D’Angelo ha sottolineato la dimensione spirituale del rito del fuoco, paragonato al processo di purificazione che rende l’uomo “puro, vero, autentico”, grazie alla misericordia di Dio.
L’apertura ufficiale della manifestazione precede una serie di appuntamenti liturgici, culturali e artistici che si svilupperanno nei prossimi giorni, all’interno di un calendario destinato a valorizzare la tradizione celestiniana e il legame tra la città, la Chiesa e la comunità internazionale.