Da semplice passatempo infantile a competizione globale: il “Chase Tag” porta in campo l’antica “Acchiapparella”, conosciuta in Italia anche come “Ce l’hai”, trasformandola in uno sport con organizzazione e calendario internazionali. A novembre, Évry-Courcouronnes in Francia ospiterà i primi Campionati Mondiali.
L’idea di strutturare il gioco in torneo è nata nel 2017 da Christian e Damien Devaux, fondatori della World Chase Tag. L’organismo coordina eventi locali, nazionali e internazionali e suddivide gli atleti in due categorie ufficiali: una mista e una esclusivamente femminile.
La corsa verso il titolo mondiale si snoda attraverso alcune tappe europee concentrate nel mese di settembre: il 12 a Londra, il 13 a Stoccolma e il 19 a Compostela, in Spagna. Nel frattempo, sui social impazzano i video delle gare, in particolare quelle statunitensi, e negli Usa si prospetta un lancio ufficiale della disciplina anche con il possibile coinvolgimento di grandi network mediatici.
Regole e meccaniche richiamano la variante ludica tradizionale, pur in un contesto agonistico. Il duello si svolge in un’area chiusa chiamata “quad”, disseminata di ostacoli. Due concorrenti – il chaser e l’evader – si sfidano per 20 secondi: se l’inseguitore tocca l’avversario, guadagna il punto; altrimenti, il punto va allo scappante.
Nelle gare a squadre le formazioni sono composte da sei giocatori e si disputano 16 round di 20 secondi ciascuno. Il vincitore di ogni round rimane in campo nel ruolo di evader. Vietati i contatti con i piedi e l’uscita dal perimetro; in caso di parità si ricorre a un round supplementare, deciso da chi resiste più a lungo senza essere toccato.
Il fascino del Chase Tag risiede nella semplicità delle regole e nella capacità di favorire il movimento, il divertimento e la dinamicità. Proprio per queste caratteristiche, in alcune scuole primarie è già stato introdotto nelle ore di educazione motoria.