Emine Erdogan, moglie del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, ha rivolto un appello alla first lady statunitense prendendo spunto da una precedente lettera indirizzata a Vladimir Putin. Senza mai citarla direttamente, la signora Erdogan ha elogiato l’intervento di Melania Trump a sostegno dei bambini ucraini rapiti e, di conseguenza, ha invitato la sua omologa americana a estendere la stessa attenzione ai piccoli palestinesi.
“Confido che la grande sensibilità che avete dimostrato per i 648 bambini ucraini che hanno perso la vita nella guerra si estenderà anche a Gaza, dove, nell’arco di due anni, 62.000 civili innocenti, tra cui 18.000 bambini, sono stati brutalmente uccisi”, recita la missiva. “Come madre, come donna e come essere umano – continua Emine – condivido profondamente i sentimenti espressi nella vostralettera e spero che possiate dare la stessa speranza ai bambini di Gaza”.
Nel testo viene sottolineata la ferita aperta dalle scritte “bambino sconosciuto” sui sudari dei piccoli palestinesi: “La frase ‘bambino sconosciuto’ scritta sui sudari di migliaia di bambini di Gaza apre ferite irreparabili nelle nostre coscienze”. Inoltre, la first lady turca descrive le drammatiche condizioni psicologiche dei piccoli: “I bambini sono spinti in una profonda rovina psicologica e hanno completamente dimenticato come sorridere, urlano nei microfoni che vogliono morire, portando nei loro cuori innocenti la stanchezza di una guerra che non possono affrontare”.
Emine Erdogan conclude richiamando “un risveglio collettivo del mondo” sulla questione di Gaza e auspicando “una volontà globale” di riconoscere la Palestina. Rivolge quindi all’America un invito perentorio a lanciare un appello che “assolverà anche a una responsabilità storica nei confronti del popolo palestinese”.