Nel 2025 tutti gli alleati della Nato (31 su 32, escludendo l’Islanda) hanno superato la soglia del 2% del Pil dedicata alla difesa. Lo rilevano le stime sulla spesa militare diffuse dall’Alleanza, basate su dati raccolti fino al mese di giugno.
Gli Stati Uniti restano in testa con un budget di quasi 980 miliardi di dollari, pari a circa 900 miliardi di euro e al 3,22% del Pil. Tra i Paesi europei, la spesa più alta in valore assoluto spetta alla Germania con 93,7 miliardi di euro (2% del Pil), seguita dal Regno Unito con 90,5 miliardi (2,40%) e dalla Francia con 66,5 miliardi (2,05%). L’Italia ha destinato 45,3 miliardi (2,01%), la Spagna 33,1 miliardi (2%), i Paesi Bassi 26,1 miliardi (2,49%).
Sul fronte orientale emergono impegni ancor maggiori in rapporto al Pil: la Polonia investe il 4,48% (44,3 miliardi), la Lituania il 4% (3,6 miliardi), la Lettonia il 3,73% (1,6 miliardi) e l’Estonia il 3,38% (1,4 miliardi). Segue la Norvegia con il 3,35% (16,5 miliardi), la Danimarca con il 3,22% (14,3 miliardi) e la Grecia con il 2,85% (7,1 miliardi).
La media dell’Alleanza Atlantica sale al 2,76% del Pil, in crescita rispetto al 2,44% del 2023 e al 2,61% del 2024. Considerando soltanto Europa e Canada, l’incidenza arriva al 2,27%, contro l’1,74% di due anni prima; per il Canada il valore è di fatto dell’1,99%.
I dati si basano su informazioni fornite dai ministeri della Difesa nazionali, raccolte secondo una definizione comune che include i pagamenti previsti nell’anno fiscale per le esigenze delle forze armate. Le stime utilizzano bilanci nazionali e proiezioni macroeconomiche della Commissione Europea, del Fondo Monetario Internazionale e dell’Ocse. I valori per il 2024 e il 2025 riflettono le previsioni disponibili al 3 giugno 2025.