Putin incolpa l’Occidente dell’escalation in Ucraina; Zelensky annuncia l’arresto di un sospettato per l’omicidio dell’ex presidente del Parlamento

L’invasione russa in Ucraina prosegue da 1.286 giorni, trascinando sul fronte diplomatico accuse incrociate e appelli alla cessazione delle ostilità. In visita ufficiale in Cina, il presidente Vladimir Putin ha puntato il dito contro l’Occidente, sostenendo che “Il conflitto è stato provocato dal colpo di Stato nel 2014 e dai continui tentativi di far entrare […]

L’invasione russa in Ucraina prosegue da 1.286 giorni, trascinando sul fronte diplomatico accuse incrociate e appelli alla cessazione delle ostilità.

In visita ufficiale in Cina, il presidente Vladimir Putin ha puntato il dito contro l’Occidente, sostenendo che “Il conflitto è stato provocato dal colpo di Stato nel 2014 e dai continui tentativi di far entrare Kiev nella Nato”.

Sul fronte interno, il governo di Kiev ha reso noto che un sospettato è stato arrestato in relazione all’omicidio dell’ex presidente del Parlamento Andriy Parubiy. I dettagli sull’indagine non sono stati diffusi.

Negli Stati Uniti, l’ex presidente Donald Trump ha rilasciato un’intervista al Daily Caller in cui ha definito “improbabile” un faccia a faccia tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Tuttavia, ha aggiunto: “Un incontro a tre potrebbe verificarsi. Un bilaterale non lo so, ma un trilaterale accadrà. Ma, sapete, a volte le persone non sono pronte”. Trump ha inoltre dichiarato di essere disponibile a impiegare aerei statunitensi come garanzia di sicurezza per promuovere una soluzione del conflitto.

Infine, il primo ministro indiano Narendra Modi, durante i colloqui con Putin, ha sollecitato con decisione uno “Stop alla guerra in Ucraina quanto prima”, mettendo in luce la crescente preoccupazione internazionale per la prosecuzione delle ostilità.