Sabato 6 settembre, alle 10:30, si è svolta presso Palazzo Sipari la cerimonia di premiazione della terza edizione del Premio “Erminio Sipari” 2025, organizzato dalla Fondazione Sipari e Zel Sipari ETS con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Regione Abruzzo, del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, del Touring Club, del Club Alpino Italiano e dell’Associazione Nazionale Dimore Storiche. L’iniziativa riconosce le migliori opere dedicate alla divulgazione naturalistica, scientifica, alla conservazione e gestione della natura.
La giuria, presieduta dal giurista Carlo Alberto Graziani e composta da docenti universitari ed esperti, ha assegnato il premio per le opere a stampa sul tema della conservazione della natura al volume del professor Luigi Piccioni “Parchi naturali. Storia delle aree protette italiane” (Il Mulino, 2023). Nella motivazione si legge: “con questo lavoro Luigi Piccioni si conferma come lo storico italiano dei parchi naturali e delle aree protette”. Il presidente Graziani ha sottolineato come “si tratta di un lavoro di grande importanza perché mancava una storia delle aree protette italiane concepita e scritta da uno storico. Un’opera in cui il Parco Nazionale d’Abruzzo emerge fin dalla sua fondazione, oltre un secolo fa, con un suo forte ruolo e diventa, soprattutto negli ultimi decenni del secolo scorso, uno straordinario punto di riferimento”.
Per la sezione riservata alle tesi di laurea è stata premiata la dottoressa Cristina Caporusso con “Analisi floristico-vegetazionale nell’area Ariscianne (BT): implicazioni ai sensi della Direttiva Habitat”. Il lavoro offre una dettagliata caratterizzazione ambientale di un tratto della costa pugliese a forte rischio per pressione antropica e cambiamenti climatici, costituendo una base scientifica per futuri interventi di pianificazione e conservazione della biodiversità.
Nella categoria “Giovani, ambiente e sviluppo sostenibile” il primo premio è andato a “Erminio Sipari: il guardiano del Parco. Un Manga per la Natura”, progetto multimediale ideato dagli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario di Alvito (FR) – Area Inclusione. Il fumetto in stile Manga racconta la nascita del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise attraverso le vicende del fondatore, dipinto come “Supereroe” a difesa dell’ambiente. La giuria ha inoltre apprezzato il volume “L’anima delle Terre Alte”, a cura della sezione CAI dell’Aquila, per i suoi contributi illustrati da fotografie e grafiche di pregio, testimonianza della passione abruzzese per la montagna.
Alle 14:30 si è inaugurato il restauro dell’Officina idroelettrica Sipari, datata 1908, realizzata grazie a un finanziamento del PNRR. Progettata da Erminio Sipari per fornire illuminazione pubblica e privata a Pescasseroli, la centralina trasformava l’energia meccanica dell’acqua in corrente alternata. Dell’intervento, completato lo scorso giugno, ha benedetto l’edificio anche don Patrizio, parroco di Pescasseroli. L’opera, uno dei primi esempi di elettrificazione di un centro abruzzese interno, diventa ora fruibile come sito di archeologia industriale.
“Questa III Edizione del Premio Sipari – spiega il Presidente della Fondazione Erminio e Zel Sipari ETS Gaddo della Gherardesca – si ricollega nuovamente e coerentemente a quanto fortemente voluto dalla Fondatrice Maria Cristina Sipari. La Fondazione vuole essere una risorsa e una volontà di sostegno autentico ed equilibrato per il territorio favorendo le resistenze virtuose in atto nell’area marsicana, ma non solo. L’attività culturale e sociale che la Fondazione svolge – continua della Gherardesca – ha tra gli altri, l’obiettivo – condiviso dagli Enti locali – di ribaltare la definizione di aree interne, passando da un’esclusiva visione dove è ancora preminente il concetto di lontananza centro-periferia che crea subalternità, ad una narrazione che faccia emergere una visione qualitativa delle storie locali, della cultura e della vita di questi meravigliosi territori. La terza edizione del Premio “Erminio Sipari” e l’inaugurazione della Centralina del 1908 che ha goduto dei fondi PNRR ne sono validi esempi.”