Zambia: accusa di disastro ambientale per miniera cinese

Una società cinese impegnata nell’estrazione mineraria in Zambia è finita sotto accusa da parte della Drizit Environmental, azienda sudafricana specializzata in bonifiche, per aver minimizzato l’entità di una fuoriuscita di rifiuti tossici che ha colpito il fiume Kafue. La falla in una diga avvenuta il 18 febbraio scorso avrebbe liberato circa 1,5 milioni di tonnellate […]

Una società cinese impegnata nell’estrazione mineraria in Zambia è finita sotto accusa da parte della Drizit Environmental, azienda sudafricana specializzata in bonifiche, per aver minimizzato l’entità di una fuoriuscita di rifiuti tossici che ha colpito il fiume Kafue. La falla in una diga avvenuta il 18 febbraio scorso avrebbe liberato circa 1,5 milioni di tonnellate di materiale contaminato in un corso d’acqua fondamentale per l’approvvigionamento di oltre dieci milioni di zambiani, metà della popolazione nazionale.

Secondo le indagini condotte da Drizit Environmental su oltre 3.500 campioni, le acque del Kafue avrebbero mostrato concentrazioni pericolose di cianuro, arsenico, piombo, cadmio e altri metalli pesanti. Tali contaminanti, avvertono gli esperti, potrebbero comportare «effetti sulla salute a lungo termine» per le comunità che dipendono dalla risorsa idrica per usi domestici e agricoli.

Nel corso dei lavori di monitoraggio, Drizit aveva il compito di redigere un rapporto finale dettagliato sulla portata dell’inquinamento. Tuttavia, la compagnia cinese ha deciso di interrompere il contratto con la società sudafricana prima della consegna del documento, contestandone l’affidabilità e i metodi di analisi utilizzati.

Le autorità nazionali non hanno ancora rilasciato commenti ufficiali sull’accaduto né reso note eventuali misure di contenimento adottate immediatamente dopo il cedimento della diga. Nel frattempo, le popolazioni locali continuano a manifestare preoccupazione per la qualità dell’acqua e i possibili danni ambientali e sanitari.

La vicenda solleva interrogativi sull’efficacia dei controlli ambientali nel settore minerario zambiano e sulla trasparenza delle aziende straniere che operano nel Paese. Restano da chiarire le responsabilità dirette dell’impresa cinese e l’eventuale coinvolgimento delle autorità regolatorie.