Il ministero della Difesa russo paragona i leader Ue ai “sette nani mutanti” di Trump; Zelensky declina l’invito a Mosca

Il conflitto in Ucraina si avvia al giorno 1.291 senza segnali di una tregua imminente. In un’intervista rilasciata ad Abc, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto per la prima volta l’idea di un vertice a Mosca, rilanciando una proposta inusuale: “Putin può venire a Kiev quando vuole per parlare di pace”. Nello stesso periodo, […]

Il conflitto in Ucraina si avvia al giorno 1.291 senza segnali di una tregua imminente. In un’intervista rilasciata ad Abc, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto per la prima volta l’idea di un vertice a Mosca, rilanciando una proposta inusuale: “Putin può venire a Kiev quando vuole per parlare di pace”.

Nello stesso periodo, a Parigi si è svolto un incontro della cosiddetta “coalizione dei volenterosi” europea, durante il quale i partecipanti hanno ribadito il loro impegno nei confronti di Kiev. I rappresentanti hanno inoltre rilanciato un piano volto a istituire garanzie di sicurezza per l’Ucraina nel dopoguerra.

Sul versante russo, la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha criticato i paesi europei che continuano a supportare l’Ucraina e rifiutano le condizioni di Mosca per una risoluzione del conflitto. Zakharova ha definito questi leader “nani mutanti”, aggiungendo però: “i sette nani aiutavano Biancaneve e la sostenevano, di certo non la minacciavano.”