L’attivista conservatore Charlie Kirk, 31 anni, è stato ucciso in un attentato avvenuto in Utah. Cofondatore e volto pubblico di Turning Point Usa sin dal 2012, Kirk aveva mosso i primi passi nell’organizzazione a soli 18 anni e ne era divenuto ceo, responsabile della raccolta fondi e principale portavoce.
Nel corso degli anni, Turning Point Usa si è trasformata in una “ben finanziata operazione mediatica”, come l’ha definita il New York Times, grazie al supporto di grandi donatori conservatori, tra cui l’imprenditore del Wyoming Foster Friess. L’associazione conta oggi sedi in oltre 850 campus universitari, dove registra studenti per il voto, invita relatori di destra e coordina una rete di giovani leader del governo studentesco.
A partire dall’ottobre 2020, Kirk ha condotto ogni giorno il programma The Charlie Kirk Show sul canale radio The Answer di Salem Media. Nel 2019 aveva inoltre annunciato che Turning Point Action aveva acquisito “Students for Trump” insieme a “tutte le risorse mediatiche associate”, affidandosi alla guida dell’iniziativa per reclutare un milione di studenti in vista della campagna di rielezione di Donald Trump.
Pur non ricoprendo incarichi ufficiali nell’amministrazione, Kirk era considerato uno dei giovani consiglieri più influenti della Casa Bianca, frequentatore assiduo e invitato d’onore alla cerimonia di insediamento nella Rotunda del Campidoglio. Nel marzo 2025 Donald Trump lo ha nominato nel board dei visitatori dell’Accademia Aeronautica degli Stati Uniti.
Residente in Arizona con la moglie e i due figli, Kirk aveva ampliato la propria visibilità anche attraverso un popolare podcast e la pubblicazione di libri. Il suo bestseller del 2020, The Maga Doctrine, gli aveva garantito ulteriore popolarità e un consistente ritorno economico, contribuendo a farne un milionario.