Onu riconosce lo Stato di Palestina escludendo Hamas, Israele contesta accusando di avvantaggiare il gruppo terroristico

Il conflitto fra Israele e Palestina entra nel suo 707ᵒ giorno senza segni di distensione. Nel tentativo di rilanciare la prospettiva di una soluzione a due Stati, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la cosiddetta Dichiarazione di New York, elaborata da Francia e Arabia Saudita. Il testo è passato con 142 voti favorevoli, dieci […]

Il conflitto fra Israele e Palestina entra nel suo 707ᵒ giorno senza segni di distensione. Nel tentativo di rilanciare la prospettiva di una soluzione a due Stati, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la cosiddetta Dichiarazione di New York, elaborata da Francia e Arabia Saudita.

Il testo è passato con 142 voti favorevoli, dieci contrari e 12 astensioni. La risoluzione “condanna gli attacchi del 7 ottobre 2023” e chiede che “Hamas deve cedere le armi e liberare tutti gli ostaggi” tuttora detenuti nella Striscia di Gaza, escludendo esplicitamente il movimento islamista dai negoziati.

Tel Aviv ha tuttavia respinto il documento, bollandolo come “vergognosa perché incoraggia Hamas ad andare in guerra”. Il governo israeliano accusa l’Onu di mancare di equilibrio nel riconoscere le responsabilità sul terreno.

Sul fronte delle milizie palestinesi, il braccio negoziale di Hamas ha comunicato che il suo capo delegazione, Khalil al-Hayya, è sopravvissuto all’attacco israeliano avvenuto in Qatar, smentendo indiscrezioni che ne annunciavano la morte.

Intanto, nuovi raid condotti dall’aviazione israeliana hanno causato la morte di almeno 50 civili palestinesi a Gaza. Nel frattempo il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, è atteso in visita a Tel Aviv a partire da sabato, in un momento di forte tensione nella regione.