Il conflitto in Medioriente è giunto al 708° giorno con un nuovo bilancio di vittime e mosse diplomatiche. Nel corso degli ultimi raid, le forze israeliane hanno ucciso almeno 32 palestinesi, tra cui 12 bambini. Secondo l’esercito israeliano, sono oltre 250mila le persone evacuate da Gaza City nelle ultime settimane. Le IDF hanno inoltre distrutto un grattacielo definito “utilizzato” da Hamas, dopo averne dato comunicazione 30 minuti prima dell’attacco per consentire l’evacuazione.
Intanto da Augusta, nel Siracusano, è partita nel primo pomeriggio di oggi la Global Sumud Flottila: 18 imbarcazioni con aiuti umanitari diretti alle popolazioni di Gaza. Sul fronte diplomatico, l’Assemblea generale dell’Onu ha approvato all’unanimità la cosiddetta Dichiarazione di New York, un testo promosso da Francia e Arabia Saudita che rilancia la soluzione dei due Stati escludendo “in modo inequivocabile Hamas”. Approvata con 142 voti a favore, dieci contrari e 12 astenuti, la dichiarazione “condanna gli attacchi del 7 ottobre 2023” e chiede al gruppo fondamentalista di “cedere le armi e liberare tutti gli ostaggi” detenuti nella Striscia.
Tel Aviv ha tuttavia respinto il documento, definendolo “vergognoso perché incoraggia Hamas ad andare in guerra”. Nel frattempo, il Washington Post riferisce che il Mossad avrebbe rifiutato di attuare un piano di attacco contro Hamas a Doha. Il movimento palestinese ha infine annunciato che il suo capo negoziatore, Khalil al-Hayya, è vivo in seguito a un presunto attacco israeliano in Qatar.