Rapporto Onu: in Corea del Nord guardare film stranieri è punibile con la pena di morte

Un rapporto delle Nazioni Unite, basato su oltre trecento interviste a nordcoreani fuggiti all’estero, denuncia l’estensione della pena di morte anche a comportamenti considerati “minori” dalla comunità internazionale. Tra le nuove infrazioni punibili con la pena capitale figura la visione o la condivisione di film stranieri. Secondo l’Alto Commissariato Onu, la Corea del Nord è […]

Un rapporto delle Nazioni Unite, basato su oltre trecento interviste a nordcoreani fuggiti all’estero, denuncia l’estensione della pena di morte anche a comportamenti considerati “minori” dalla comunità internazionale. Tra le nuove infrazioni punibili con la pena capitale figura la visione o la condivisione di film stranieri.

Secondo l’Alto Commissariato Onu, la Corea del Nord è il Paese con il livello di sorveglianza più elevato al mondo. Negli ultimi anni le autorità di Pyongyang avrebbero intensificato l’uso delle tecnologie di monitoraggio per controllare ogni aspetto della vita dei cittadini.

Il regime guidato da Kim Jong-un ha inoltre ampliato il ricorso al lavoro forzato, imponendo condizioni dure e una disciplina rigida nei cantieri statali. Parallelamente, la pratica delle esecuzioni capitali è in costante aumento da almeno un decennio.

Dal 2015 sono state approvate almeno sei nuove leggi che estendono la pena di morte a reati che in molti ordinamenti occidentali rientrerebbero tra infrazioni minori o comportamenti privi di rilevanza penale. Il divieto di diffondere o persino guardare film stranieri rientra tra queste misure.

Le condanne vengono spesso eseguite in pubblico da plotoni d’esecuzione, una modalità pensata per dissuadere la popolazione dal violare le leggi stabilite dal regime. Gli episodi di repressione e sorveglianza sistematica si inseriscono in un più ampio quadro di controllo statale su libertà di espressione, attività economiche e vita privata dei cittadini.