Hamas: offensiva su Gaza City impedisce il ritorno degli ostaggi; Usa unico voto contrario alla bozza Onu su Gaza

Al 713° giorno del conflitto in Medioriente, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu è tornato a un voto cruciale sulla situazione a Gaza: gli Stati Uniti hanno posto il veto a una bozza di risoluzione presentata dai dieci membri non permanenti, restando isolati rispetto al resto del Consiglio. Washington ha difeso la propria scelta, sostenendo che […]

Al 713° giorno del conflitto in Medioriente, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu è tornato a un voto cruciale sulla situazione a Gaza: gli Stati Uniti hanno posto il veto a una bozza di risoluzione presentata dai dieci membri non permanenti, restando isolati rispetto al resto del Consiglio. Washington ha difeso la propria scelta, sostenendo che il testo «traccia un falso parallelo tra Israele e Hamas».

Intanto prosegue la fase conclusiva dell’offensiva israeliana nella Striscia: bombe e missili hanno colpito zone adiacenti ad alcuni degli ultimi ospedali ancora operativi, mentre oltre 450mila palestinesi hanno lasciato Gaza City diretti verso il sud del territorio. Da parte sua, Hamas afferma che gli ostaggi rimasti sono oggi dispersi in diversi quartieri di Gaza e che l’espansione delle operazioni militari israeliane in città rende impossibile un loro rilascio in Israele.

Sul versante diplomatico, il patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa ha condannato le azioni sul terreno, sottolineando che «non possono in alcun modo giustificare quello che accade a Gaza. C’è una sproporzione reale, quindi, tra quanto è accaduto il 7 ottobre e la risposta da parte di Israele». In Italia, il vicepremier Antonio Tajani, intervenendo in Senato, ha affermato che «le scelte del governo Netanyahu hanno da tempo oltrepassato il limite della reazione proporzionata, violando i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario». Ha poi aggiunto: «A proposito delle sanzioni, siamo favorevoli ad adottare nuove ulteriori sanzioni nei confronti dei coloni violenti e di quei ministri che hanno assunto posizioni inaccettabili tanto su Gaza quanto sulla Cisgiordania».

Nelle ultime ore, Israele ha inoltre revocato i visti a una delegazione di parlamentari svedesi (Avs), provocando la reazione di Tajani, che ha promesso: «Farò delle verifiche».