La Polonia ha attivato l’articolo 4 del Trattato Atlantico dopo il sorvolo di droni, ritenuti di origine russa, nel suo spazio aereo durante un ampio raid contro obiettivi in Ucraina. Il premier Donald Tusk, insieme al presidente Karol Nawrocki, ha definito l’episodio una “provocazione su vasta scala” e ha sollecitato “una reazione coordinata” all’interno della Nato. “Stiamo trattando la situazione con la massima serietà”, ha aggiunto Tusk, precisando che il governo si sta preparando a “diversi scenari”.
La stessa procedura è stata avviata anche dall’Estonia, dopo che tre caccia Mig-31 russi hanno oltrepassato il confine nel Golfo di Finlandia. Il ministro degli Esteri estone, Margus Tsahkna, ha scritto su X: “Tre Mig-31 russi hanno violato lo spazio aereo estone sopra il Golfo di Finlandia. I caccia italiani della Nato sono intervenuti prontamente e li hanno scortati fuori. Questa è una provocazione grave e inaccettabile”. “La nostra risposta deve essere unita e ferma. Grati ai nostri alleati e amici per il loro immediato supporto. Più forti insieme”, ha concluso.
L’articolo 4 consente a un Paese membro di richiedere consultazioni quando percepisce una minaccia alla propria integrità territoriale, indipendenza politica o sicurezza. A differenza dell’articolo 5, che impone la difesa collettiva in caso di attacco armato, la sua attivazione non comporta obblighi militari immediati ma avvia un dialogo tra gli alleati.
Dalla firma del Trattato nel 1949, l’articolo 4 è stato invocato solo sette volte. La prima richiesta risale al 2003, quando la Turchia chiese consultazioni in vista dell’invasione statunitense dell’Iraq. Ankara resta il Paese che ne ha fatto il maggiore uso, soprattutto nel 2012 e nel 2015 per fronteggiare minacce provenienti dalla Siria e dal gruppo Stato Islamico. Nel 2014 Polonia e Paesi Baltici ricorsero all’articolo dopo l’annessione della Crimea, mentre nel febbraio 2022, all’avvio dell’invasione russa dell’Ucraina, le consultazioni sfociarono in un rafforzamento delle difese sul fianco orientale della Nato senza però far scattare l’articolo 5.
Nel contesto attuale, l’attivazione dell’articolo 4 da parte di Varsavia e Tallinn mira a sollevare il livello di allerta politico-diplomatico dell’Alleanza, ribadendo la solidità del fronte occidentale di fronte alle crescenti tensioni con Mosca.