La guerra in Ucraina è giunta al giorno 1.308, e l’escalation di tensione tra Mosca e l’Occidente segue i recenti sconfinamenti di jet russi nello spazio aereo di Estonia e Polonia.
Dopo l’incontro con Volodymyr Zelensky, Donald Trump ha esortato i Paesi della Nato ad “abbattere jet russi sui loro cieli”. A questo appello si sono sommati segnali di allerta dalle massime istituzioni europee: il segretario generale della Nato, Mark Rutte, e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, hanno dichiarato “siamo pronti a reagire” “in caso di minaccia dalla Russia”.
Anche al Consiglio di Sicurezza dell’Onu Varsavia e Londra hanno lanciato un avvertimento diretto: in caso di ulteriori violazioni, i velivoli russi potrebbero essere abbattuti. Il primo ministro polacco Donald Tusk ha sottolineato che “La Polonia è pronta a qualsiasi decisione volta a difendere il proprio territorio”, mentre la ministra degli Esteri britannica Yvette Cooper ha precisato che il Regno Unito interverrà “se costretto”. Da Washington è arrivata la conferma dell’impegno a difendere “ogni centimetro del territorio Nato”.
Il Cremlino ha respinto le accuse, definendole infondate, e il presidente Vladimir Putin ha avvertito che Mosca reagirà a “qualsiasi minaccia esistente o emergente”, incluse contromisure militari.
In Italia il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha annunciato che il governo sta lavorando “a un piano per la sicurezza degli aeroporti e delle infrastrutture” in previsione di eventuali incursioni.