Il super tifone Ragasa continua a flagellare l’Asia orientale con raffiche fino a 195 chilometri orari e piogge torrenziali, seminando danni e creando situazioni di emergenza in diverse aree densamente popolate.
A Taiwan le conseguenze più gravi si registrano nella contea orientale di Hualien, dove il cedimento di una barriera lacustre ha rilasciato milioni di metri cubi d’acqua a valle. L’onda di piena ha spazzato via un ponte a Guangfu, trasformato le strade in veri e propri fiumi e sommerso abitazioni fino al secondo piano. Le autorità locali confermano 14 vittime, 124 persone disperse e oltre 7.600 evacuati, ai quali si aggiungono circa 3.100 trasferimenti preventivi effettuati in precedenza. Decine di residenti sono rimasti intrappolati ai piani alti delle proprie case, in attesa del deflusso delle acque. Squadre di soccorso e militari sono impegnati nelle zone isolate, soprattutto nelle aree montane interrotte da frane, mentre il Centro operativo di emergenza di Taipei raccomanda alla popolazione di non mettersi in viaggio fino al cessare dei forti rovesci.
Il tifone ha investito con forza anche Hong Kong e Macao. Qui i venti hanno superato i 190 chilometri orari, costringendo le autorità a emettere il segnale di allerta massimo e a sospendere scuole, voli e attività commerciali. Le passeggiate lungo il mare sono state sommerse da onde alte come lampioni, centinaia di alberi sono caduti e molti cittadini hanno dovuto cercare protezione all’interno delle proprie abitazioni o in centri di accoglienza. A Macao le strade si sono trasformate in torrenti carichi di detriti e le squadre di soccorso hanno utilizzato gommoni per trarre in salvo le persone rimaste intrappolate. Per motivi di sicurezza, alcune zone hanno subito interruzioni nell’erogazione di energia elettrica.
Secondo le previsioni del Centro meteorologico nazionale cinese, Ragasa dovrebbe toccare terra tra Taishan e Zhanjiang, nella provincia del Guangdong. Qui le autorità hanno ordinato l’evacuazione di quasi 1,9 milioni di persone e la chiusura preventiva di scuole, fabbriche, porti e linee di trasporto pubblico in più di dieci città. Le amministrazioni locali avvertono del possibile innalzamento delle maree su livelli paragonabili a quelli registrati durante il tifone Mangkhut del 2018. Al momento si segnalano almeno 20 ricoveri per ferite correlate al maltempo e centinaia di sfollati ospitati in centri temporanei.
Prima di arrivare a Taiwan, Ragasa aveva già attraversato le Filippine, con particolare impatto nell’isola di Luzon. Lì si registrano quattro vittime – tra cui un anziano travolto da una frana – più di 25.000 evacuati e quasi 700.000 persone coinvolte da inondazioni e danni a infrastrutture e coltivazioni.
Considerato dagli esperti uno dei cicloni più violenti degli ultimi anni per l’intensità dei venti e l’estensione dell’area colpita, Ragasa ha interessato in rapida successione Filippine, Taiwan, Hong Kong e Cina meridionale. Le autorità regionali mantengono elevata la guardia, temendo nuovi smottamenti, allagamenti e blackout nelle prossime ore.