Una persona è deceduta e altre due sono rimaste ferite in una sparatoria avvenuta ieri presso un centro migranti di Dallas, in Texas. Stando a una nota della polizia, il responsabile ha aperto il fuoco da un tetto di un edificio adiacente prima di togliersi la vita con la stessa arma utilizzata nell’aggressione.
Le autorità federali, tra cui l’Fbi, hanno escluso vittime tra gli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement (Ice) e classificato l’episodio come «un attacco mirato contro l’Ice». Sui proiettili sono stati rinvenuti messaggi contenenti frasi offensive dirette all’Agenzia americana.
Kristi Noem, indicata come Segretario nel comunicato ufficiale, ha espresso cordoglio per le famiglie delle vittime e solidarietà alle forze dell’ordine: «Le nostre preghiere sono con le famiglie delle vittime e con le forze dell’ordine dell’ICE. Questo vile attacco è stato motivato dall’odio per l’ICE». Ha inoltre richiamato l’attenzione sui toni usati da alcune forze politiche e mediatiche nei confronti dell’Agenzia, avvertendo che «paragonare l’ICE giorno dopo giorno alla Gestapo nazista, alla Polizia Segreta e alle pattuglie degli schiavi ha delle conseguenze».
Il governatore repubblicano del Texas, Greg Abbott, ha sottolineato su X che «questo assassinio non fermerà gli arresti, la detenzione e l’espulsione degli immigrati clandestini» e annunciato la collaborazione tra il suo ufficio, l’Ice e il dipartimento di polizia di Dallas per «scoprire il movente del killer».