Fonti statunitensi: Trump sul punto di revocare il divieto sulle armi a lungo raggio all’Ucraina

Il conflitto in Ucraina ha raggiunto il giorno 1.311, mentre sul fronte diplomatico e militare si registrano segnali di crescente tensione. A margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, Donald Trump ha comunicato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky la sua disponibilità a revocare le restrizioni sull’uso di armi a lungo raggio statunitensi da […]

Il conflitto in Ucraina ha raggiunto il giorno 1.311, mentre sul fronte diplomatico e militare si registrano segnali di crescente tensione.

A margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, Donald Trump ha comunicato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky la sua disponibilità a revocare le restrizioni sull’uso di armi a lungo raggio statunitensi da parte di Kiev per colpire obiettivi all’interno del territorio russo. La notizia, riferita al Wall Street Journal da un alto funzionario Usa, segnala un possibile cambio di passo nella politica di armamenti verso l’Ucraina.

Dal Cremlino è arrivata una dura replica alle recenti affermazioni occidentali sull’abbattimento di jet russi. Il portavoce Dmitry Peskov ha definito quelle dichiarazioni “Dichiarazioni irresponsabili”.

Sul fronte del pattugliamento aereo, il Comando aereo Alleato della Nato ha reso noto che “due caccia Gripen ungheresi della Nato Baltic Air Policing sono decollati dalla base di Siauliai in Lituania in risposta a un Su-30, un Su-35 e tre MiG-31 russi che volavano in prossimità dello spazio aereo lettone”. L’operazione rientra nelle attività di sorveglianza dei cieli baltici, intensificatesi da quando la guerra in Ucraina è entrata nella sua fase prolungata.

Intanto la Polonia ha invitato i propri cittadini a lasciare la Bielorussia, indicando preoccupazioni sulla stabilità della regione e possibili ripercussioni legate al conflitto ucraino.

Mentre i Stati coinvolti si preparano a nuovi sviluppi, ad Amburgo prende avvio un’esercitazione Nato di tre giorni, definita la più imponente dopo la fine della Guerra Fredda. L’evento coinvolge truppe terrestri, navali e aeree e punta a testare l’interoperabilità tra i paesi alleati.