Il sindaco di New York Eric Adams, a poco più di un mese dal voto municipale, ha annunciato la sua decisione di ritirarsi dalla corsa per la rielezione, pur restando in carica fino al termine del mandato. In un video diffuso sui social, Adams ha ammesso di non essere più “un candidato credibile” dopo mesi di scandali, un’inchiesta federale archiviata e un netto calo nei sondaggi. Tra le ragioni citate, le difficoltà nel reperire fondi per la campagna e l’ombra dell’indagine sulle presunte donazioni illecite e i viaggi sponsorizzati da un funzionario turco, conclude l’indagine all’inizio del 2025, ma già dannosa per la sua immagine. “Nonostante i risultati ottenuti, non posso continuare questa campagna elettorale”, ha aggiunto, rivendicando i progressi sul fronte della sicurezza, con i crimini tornati ai livelli pre-pandemia.
Con il ritiro di Adams, il campo si restringe a tre candidati: Zohran Mamdani, 33 anni, deputato progressista dell’Assemblea statale, puntato su costo della vita e servizi pubblici; Andrew Cuomo, ex governatore dimessosi nel 2021 per accuse di molestie sessuali, che propone un ritorno al centro forte della sua esperienza amministrativa; e Curtis Sliwa, fondatore dei Guardian Angels e principale sfidante repubblicano, descritto da Donald Trump come “non proprio da prima serata”.
Le reazioni sono state immediate. Mamdani ha accusato Cuomo di incarnare “la vecchia politica dei privilegi e dei soldi facili”, mentre l’ex governatore ha lodato Adams per aver anteposto “il bene della città davanti alle ambizioni personali”. Il portavoce di Sliwa ha invece ribadito che il leader repubblicano “è l’unico in grado di battere Mamdani”.
Gli ultimi sondaggi di settembre danno Mamdani in netto vantaggio, con Cuomo a diversi punti di distanza e Sliwa più indietro. Alcuni rilevamenti suggeriscono che l’uscita di Adams potrebbe favorire Cuomo, ma resta incerto se ciò basterà a ribaltare gli equilibri. Gli elettori saranno chiamati alle urne il 4 novembre 2025.
Eletto nel 2021 e insediatosi nel 2022 come secondo sindaco afroamericano di New York, Adams proveniva dai ranghi della polizia e dalla presidenza del distretto di Brooklyn. Salito al potere con la promessa di sicurezza e rilancio economico post-Covid, ha dovuto fronteggiare dimissioni eccellenti, operazioni federali e accuse di corruzione, mai sfociate in condanne ma comunque erosive della sua popolarità. Il suo sostegno a Donald Trump, finalizzato alla chiusura delle indagini, ha inoltre allontanato una parte dell’elettorato democratico. Nonostante il suo nome rimanga sulle schede già stampate, la competizione si sposta ora sulle alternative rimaste, in vista di una tornata elettorale destinata a tracciare il futuro della metropoli.