Nato scongiura lo scontro con Mosca ma resta pronta a difendersi; Zelensky avverte di possibili droni in Italia; Tajani: l’Italia non è un obiettivo militare

La guerra in Ucraina è entrata nel giorno 1.312, mentre si intensifica il dibattito sulle presunte incursioni di droni russi in diversi spazi aerei europei. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avvertito che “l’Italia potrebbe essere la prossima”, sollevando timori su un’espansione del conflitto oltre i confini ucraini. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani […]

La guerra in Ucraina è entrata nel giorno 1.312, mentre si intensifica il dibattito sulle presunte incursioni di droni russi in diversi spazi aerei europei. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avvertito che “l’Italia potrebbe essere la prossima”, sollevando timori su un’espansione del conflitto oltre i confini ucraini.

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha cercato di rassicurare l’opinione pubblica, affermando: “Non credo che Putin voglia scatenare la terza guerra mondiale e non credo che il nostro Paese sia un obiettivo militare”. Sulla stessa linea, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, a capo del Comitato militare della Nato, ha sottolineato che l’Alleanza “non cerca lo scontro, ma non esiteremo a intraprendere qualsiasi azione ritenuta necessaria per la nostra difesa collettiva”.

Parallelamente, la Danimarca ha segnalato la presenza di droni non identificati sopra la sua principale base militare, definendo l’episodio un “attacco ibrido” e inserendolo in una serie di osservazioni simili, senza però attribuirne formalmente la responsabilità alla Russia.

Anche sui tavoli europei il clima rimane teso. Il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, ha dichiarato che “l’Ue è già in una guerra ibrida con Mosca. Putin ha mire oltre l’Ucraina”, rimarcando i rischi di ulteriori pressioni da parte di Mosca sul continente.

Dal fronte russo, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, nel suo intervento all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha ammonito che “qualsiasi aggressione contro il mio Paese incontrerà una risposta decisa”, riaffermando la determinazione di Mosca a reagire a eventuali attacchi.