Gli Uffici Giudiziari Minorili del Distretto d’Abruzzo – Procura e Tribunale per i Minorenni – insieme all’Avvocatura regionale denunciano il grave sottodimensionamento del Tribunale di L’Aquila, unico presidio giudiziario minorile per l’intera regione. Su 21 posti previsti nella pianta organica, l’ufficio giudicante ne vede effettivamente occupati solo 10, mentre la Procura dispone di 7 amministrativi su 12, con un tasso di scopertura superiore al 40%.
Secondo gli operatori, l’organico “vetusto e palesemente insufficiente” non regge il passo delle sempre più complesse questioni giovanili, sia sul fronte penale che civile. L’aumento dei casi in cui minorenni sono coinvolti come autori o vittime di reati gravi accentua la pressione sul sistema, già provato dalla scarsità di risorse umane.
L’imminente riapertura dell’Istituto Penale Minorile di L’Aquila, pur accolta positivamente per il recupero dei contatti affettivi e il mantenimento del trattamento in un contesto di origine, comporterà un ulteriore aggravio del carico di lavoro. Nel civile, l’Ufficio è chiamato a interventi rapidi per la prevenzione del disagio infantile e per garantire misure di protezione, bilanciando gli interessi di minori e famiglie.
Magistrati, avvocati e pochi amministrativi si adoperano quotidianamente per non venire meno agli obblighi di giustizia, ma segnalano l’impossibilità di offrire un servizio adeguato senza incrementi organici. Ogni riflessione su cause e prevenzione del disagio giovanile rischia altrimenti di restare pura retorica.
Per queste ragioni, Magistratura minorile e Avvocatura del Distretto si rivolgono ai rappresentanti locali e nazionali, auspicando interventi concreti a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, nel comune interesse pubblico.