Il conflitto in Medio Oriente è entrato nel giorno 732, mentre proseguono i negoziati per una possibile tregua e lo scambio di ostaggi. Una fonte coinvolta nelle trattative a Sharm el-Sheikh ha riferito a Channel 12 che le autorità “si stanno preparando al rilascio degli ostaggi all’inizio della prossima settimana”.
Sul fronte diplomatico, l’ex presidente statunitense Donald Trump ha espresso ottimismo, parlando di una “reale possibilità” di raggiungere un accordo di pace nella Striscia di Gaza. Secondo l’agenzia Efe, nei colloqui in Egitto Hamas sarebbe disposta a consegnare le proprie armi, ma avrebbe escluso l’ipotesi di affidare la governance di Gaza a Tony Blair, proponendo invece di trattare la gestione del territorio con l’Autorità nazionale palestinese.
Anche il governo italiano guarda con interesse alla proposta statunitense. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato che l’iniziativa “apre più di uno spiraglio per la pace” e ha sottolineato che “è un percorso molto fragile su cui lavorare tutti con forza, e l’Italia c’è”.
Intanto, a due anni dalla strage del 7 ottobre, si è svolta una commemorazione al Nova Festival nel deserto del Negev, teatro dell’attacco in cui furono uccise 1.250 persone e circa 250 furono rapite. Le famiglie delle vittime si sono raccolte sul luogo dell’eccidio per osservare un minuto di silenzio in memoria dei loro cari.