Ogni cittadino israeliano liberato dalla detenzione di Hamas riceverà un pacchetto di sostegno economico da parte del governo guidato da Benjamin Netanyahu, a seguito dell’accordo di scambio di prigionieri incluso nel piano di cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti. L’iniziativa è gestita dall’Istituto nazionale delle assicurazioni di Israele, l’agenzia nazionale per la sicurezza sociale.
Al rientro in patria, ogni ex ostaggio otterrà una carta prepagata del valore di 10.000 shekel e un contributo aggiuntivo di circa 50.000 shekel, per un totale complessivo di 60.000 shekel (circa 15.900 euro).
Per quanto riguarda l’alloggio, chi risiede nelle aree prossime alla Striscia di Gaza avrà diritto a un’abitazione alternativa messa a disposizione dall’Autorità per la ricostruzione. Gli ex ostaggi domiciliati in altre zone del Paese potranno invece beneficiare di un contributo di 250.000 shekel (circa 66.270 euro) per l’acquisto di una nuova abitazione.
Sul fronte sanitario, le spese per terapie mediche complementari saranno coperte fino a un tetto di 6.000 shekel (circa 1.590 euro) all’anno. Inoltre, per un periodo di dodici mesi sarà garantito un sostegno medico pari al salario percepito prima del 7 ottobre 2023, con l’obiettivo di agevolare il recupero fisico e il reinserimento sociale.