Tra New York e il Texas: il diario di viaggio degli studenti dell’Aquila

Il 10 settembre un gruppo di undici studenti universitari, provenienti dall’Aquila e da altre città italiane, insieme al parroco don Federico Palmerini, ha intrapreso una missione di due settimane negli Stati Uniti per approfondire il fenomeno dell’emigrazione italiana. Organizzata dalla Parrocchia Universitaria “San Giuseppe Artigiano” dell’Aquila, l’iniziativa ha toccato New York e varie località del […]

Il 10 settembre un gruppo di undici studenti universitari, provenienti dall’Aquila e da altre città italiane, insieme al parroco don Federico Palmerini, ha intrapreso una missione di due settimane negli Stati Uniti per approfondire il fenomeno dell’emigrazione italiana. Organizzata dalla Parrocchia Universitaria “San Giuseppe Artigiano” dell’Aquila, l’iniziativa ha toccato New York e varie località del Texas, con tappe accademiche, culturali e religiose.

A New York, i partecipanti hanno alloggiato presso il convento Our Lady of Mount Carmel a East Harlem, grazie al supporto di don Luigi Portarulo della Cattedrale di St. Patrick. Tra i primi momenti di aggregazione una passeggiata nel cuore verde della città, Central Park, e la visita all’High Line, la vecchia ferrovia sopraelevata trasformata in parco.

Il 11 settembre il gruppo ha incontrato il professor Domenico Accili della Columbia University, originario dell’Aquila e fondatore del Russ Berrie Medical Centre, eccellenza mondiale nella diabetologia. Accili ha tracciato il percorso che lo ha portato dall’Università Cattolica di Roma agli Stati Uniti, illustrando le attività di ricerca e cura promosse dal centro di ricerca finanziato dalla Fondazione Russel Berrie.

Il giorno successivo la visita alla Statua della Libertà e a Ellis Island ha offerto un’immersione nella storia dell’emigrazione, con i padiglioni di registrazione che accolsero milioni di immigrati. Nel pomeriggio, all’Istituto Italiano di Cultura in Park Avenue, Valentina Fratti ha ripercorso l’opera del padre, il drammaturgo Mario Fratti, celebrato in tutto il mondo e autore del musical Nine.

Tra le esperienze religiose e comunitarie, sabato 13 settembre don Federico ha concelebrato la Messa nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, mentre alcuni partecipanti hanno visitato il memoriale del World Trade Center e i musei MoMA e Guggenheim. La domenica il gruppo si è recato a Little Italy per assistere ai preparativi della Festa di San Gennaro e ha partecipato alla celebrazione nella Old St. Patrick’s Cathedral, accompagnati da don Luigi Portarulo.

Nel quartiere di Astoria, a Queens, gli studenti hanno incontrato la comunità di Orsognesi riuniti nel club Orsogna Mutual Aid Society. Accolti dal presidente Tony Ferrari e da Maria Fosco, dirigente del Queens College, hanno vissuto un pranzo conviviale con specialità abruzzesi e sfide di bocce, tra canti tradizionali e scambi di storie di emigrazione.

Il 15 settembre il gruppo si è trasferito in Texas: prima a College Station, sede della Texas A&M University, dove ha visitato il campus e il Catholic Student Center di St. Mary’s, animato dalle Apostole della Vita Interiore. Qui la vita di comunità spazia dalla preghiera quotidiana all’adorazione eucaristica, fino ai programmi catecumenali per giovani non battezzati o provenienti da altre confessioni cristiane.

Il 17 settembre ad Austin gli studenti hanno esplorato l’University of Texas e l’University Catholic Center, toccando con mano il campus e incontrando realtà locali impegnate in iniziative sociali come il Community First Village, dedicato all’inclusione delle persone senza tetto.

Tra laboratori accademici e lezioni “paired” con studenti americani, i giorni successivi hanno previsto una visita al Johnson Space Center della NASA a Houston, una sosta a St. Anthony’s a Bryan per la Messa e un pranzo a base di specialità siciliane, infine un soggiorno a San Antonio con tappa ad Alamo e lungo il Riverwalk.

L’esperienza si è conclusa il 24 settembre, dopo un momento di ringraziamento nella cappella della Casa delle Apostole e il volo di rientro a L’Aquila. Gli studenti hanno sottolineato come questa immersione li abbia “provocati positivamente nella fede”, facendo loro gustare “un amore trascendente, non ordinario” e lasciando “ricordi indelebili”.